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Stankovic: Sinisa è un amico, ma sto bene a Udine

Dean stankovic e Sinisa Mihajlovic, amici fuori dal campo, avversari domenica. Il SecoloXIX ha raccolto le impressioni di Deki a 3 giorni dalla sfida del ‘Friuli’: «Lui mi ha preso sotto la sua ala alla Lazio quando avevo 19 anni e...

Monica Valendino

Dean stankovic e Sinisa Mihajlovic, amici fuori dal campo, avversari domenica. Il SecoloXIX ha raccolto le impressioni di Deki a 3 giorni dalla sfida del 'Friuli': «Lui mi ha preso sotto la sua ala alla Lazio quando avevo 19 anni e con lui sono diventato uomo. Dovete sapere che fin da piccolo Sinisa è stato un punto di riferimento per me, nel calcio e pure fuori. Se poi aggiungete che per 10 anni abbiamo dormito nella stessa camera in ritiro alla Lazio, in nazionale e all’Inter, capite perché siamo diventati due familiari. Ho dormito più con lui che con mia moglie!».

Quando lei ha smesso con il calcio sembrava che Deki potesse affiancarlo alla Doria. «Sinisa è sempre stato disponibile, so che mi avrebbe dato una mano. Nella vita mai dire mai, magari un giorno lavore­remo insieme. Ora io sto fa­cendo quest’esperienza da vi­ ce di Andrea (Stramaccioni, ndr) che è molto importante e formativa. Sono contento qui»

Per lei Mihajlovic è pronto per una grande squadra? «Beh questo non devo dirlo io, parlano i risultati e l’esperienza che ha maturato negli ultimi anni. A mio parere è da un po’ che è pronto per un sal­to nei top club, non voglio dire che alla Samp abbia chiuso il suo ciclo ma che capacità ed esperienze le ha di sicuro».

Che Udinese al Friuli domenica? «Una squadra che sta facen­do bene e con Stramaccioni ha iniziato un ottimo lavoro. An­che noi vogliamo chiudere il campionato alla grande, nelle ultime 10 abbiamo fatto otti­mi risultati ma non siamo sazi. Sarà una bella partita, aperta, abbiamo dimostrato che pos­siamo essere scomodi per chiunque».

Di Natale ha un anno più di lei ma gioca e segna ancora: pentito di aver smesso? «No, io avrei giocato ancora ma avevo troppi guai fisici, ho speso tanto in carriera. A Totò auguro solo la salute perché tutto il resto già ce l’ha».

 

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