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Strama è in sintonia con il suo predecessore. Con Thereau in più

A questo punto, dopo il successo a spese dell’Inter, gli esperimenti in casa bianconera sembrano davvero finiti dopo che negli ultimi due mesi Andrea Stramaccioni ha provato varie soluzioni tecniche, anche tattiche, vedi Guilherme (che a...

Monica Valendino

A questo punto, dopo il successo a spese dell'Inter, gli esperimenti in casa bianconera sembrano davvero finiti dopo che negli ultimi due mesi Andrea Stramaccioni ha provato varie soluzioni tecniche, anche tattiche, vedi Guilherme (che a Milano ha agito da mediano metodista), che è stato provato da centrocampista avanzato, alla Sneijder. Strama ha ritrovato...l'Udinese, squadra vera, cinica, anche spettacolare, capace di ridicolizzare l'Inter nel secondo tempo. Si è pure ricordato di una ricetta rimasta nel cassetto che aveva preparato il "nonno Francesco Guidolin" ed ha riproposto la squadra con tre difensori, cinque centrocampisti, un tre quartista, una sola punta di ruolo. Già in settimana nella gara di Coppa contro il Cesena si era intuito che il tecnico romano avrebbe fatto retromarcia rinunciando alla difesa a quattro e a un attaccante mentre all'avvio di stagione le punte erano due. Stramaccioni a Milano ha avuto anche il merito di rigenerare mentalmente la squadra nell'intervallo dopo un primo tempo orribile tanto da rischiare il Ko, ha modificato il compito di alcuni, vedi quello di Allan che ha agito più alto, poi il suo capolavoro è stato quello di aver "osato" richiamare ben presto in panchina Di Natale e affidarsi a Thereau di cui in estate ne aveva caldeggiato l'acquisto. E l'ex Chievo è stato devastante e potrebbe diventare terminale della manovra, sacrificando al ruolo di panchinaro sua maestà Di Natale e farlo entrare in corso d'opera (ovviamente nelle gare casalinghe Totò non si discute). A proposito ieri Di Natale ha rilasciato un'intervista a Canale Plus in cui ha raccontato di essere sato vicinissimo al Napoli e di aver detto no.

Di certo l'Udinese del primo tempo contro l'Inter non poteva essere la squadra plasmata in estate, ma è evidente che la paura di perdere, dato che non vinceva dal 26 ottobre, l'ha condizionata tanto da rimanere schiacciata nella propria meta campo finendo con l'erigere un fortino a difesa di Karnezis. Ma era anche da ipotizzare il cambio di marcia nella ripresa, ma non in maniera così decisa, come sa fare lo squadrone. Nel secondo tempo i bianconeri hanno dimostrato personalità. Chiaro il riferimento a Fernandes, autore di un' invenzione sul gol del provvisorio 1 a 1, atleta ancora un po' discontinuo, ma con Di Natale (almeno il Di Natale formato casalingo) in grado di fare la differenza proprio come gli era capitato due volte contro il Cesena, mercoledì scorso in Coppa e il 5 ottobre scorso in campionato. Guai se a questa squadra vengono meno fantasia e classe che in ogni caso sono meno marcate rispetto al recente passato, per cui è "delittuoso" utilizzare con parsimonia il portoghese come si è verificato sinora.

Guido Gomirato - Corriere dello Sport/stadio

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