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Pescara e Udinese, i numeri annullano le differenze

UDINE, ITALY - OCTOBER 23:  Silvan Widmer (R) of Udinese Calcio competes with Ledian Memushaj of Pescara Calcio during the Serie A match between Udinese Calcio and Pescara Calcio at Stadio Friuli on October 23, 2016 in Udine, Italy.  (Photo by Dino Panato/Getty Images)

Guardando le statistiche "nude e crude", il divario tra le due formazioni non è poi così ampio. Eppure la classifica sembra aver già condannato gli abruzzesi da tempo

Castellini Barbara

C'è un interrogativo che ognuno di noi ha affrontato almeno una volta in questa stagione e che probabilmente è rimasto senza risposta: la salvezza conquistata con un girone di anticipo è merito dell'Udinese o demerito degli avversari? Fermo restando che contano i risultati - e i risultati, appunto, parlano di una squadra tranquilla da diverse giornate -, è lecito domandarsi se il livello così basso di questo campionato non abbia favorito alcune formazioni, creando di fatto una frattura difficilmente sanabile con i team in lotta per non retrocedere. La sensazione, infatti, è che la quota salvezza finale potrebbe aggirarsi intorno ai 30 punti, una vera miseria. Lo scorso anno, giusto per un rapido confronto, Udinese e Palermo si salvarono con 39 punti (uno in più del Carpi terzultimo), mentre l'anno precedente ne servivano 35 (ma anche in quella stagione si verificò un caso che di fatto condizionò l'esito finale, ovvero il fallimento del Parma avvenuto a febbraio). A Pescara (12 punti), Crotone (14) e Palermo (15) ora servirebbe davvero un miracolo per poter riconfermare la categoria. Eppure nel calcio i miracoli, a volte, succedono (vedi la rimonta del Barça sul Psg in Champions League).

Anche perchè, se osserviamo attentamente i numeri della stagione degli abruzzesi - prossimi avversari dell'Udinese domenica pomeriggio allo stadio Adriatico -, ci si

PESCARA, ITALY - AUGUST 13:  Gianluca Caprari  of Pescara Calcio in action during the TIM Cup match between Pescara Calcio and  Frosinone Calcio at Adriatico Stadium on August 13, 2016 in Pescara, Italy.  (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

accorge che le differenze non sono poi così nette. Sono, infatti, 28 le reti messe a segno dal Pescara in 27 giornate, soltanto una in meno dell'Udinese (29), praticamente una a partita. Settantasei, poi, sono le occasioni da rete create dal Delfino contro le 73 delle zebrette, con, rispettivamente 307 tiri totali (di cui 103 nello specchio) e 301 tiri totali (111). Uguale anche il numero dei difensori andati in gol, due per parte (Campagnaro/Biraghi e Felipe/Danilo). Quattro, poi, i centrocampisti finiti sul tabellino marcatori del Pescara (Benali/Memushaj/Brugman/Aquilani - quest'ultimo ceduto a gennaio al Sassuolo), contro i tre dell'Udinese (Jankto/Fofana/De Paul); quattro anche gli attaccanti (Caprari/Manaj/Bahebeck/Cerri), contro i tre bianconeri (Zapata/Thereau/Perica). Un'analogia tra le due squadre che sottolinea le scarse soluzioni offensive a disposizione dei tecnici. La Juventus e la Lazio, per intenderci, sono riuscite finora ad andare in gol con 14 elementi diversi, il Sassuolo con 13. Un'ulteriore curiosità: non ci sono giocatori al momento ad aver raggiunto la doppia cifra (Caprari si è fermato a quota 7, Thereau a 9).

La differenza sostanziale, invece, si evidenzia in difesa: sono ben 60 i gol subiti dai biancazzurri; 36, invece, i palloni finiti alle spalle di Orestis Karnezis. Un altro dato che ci aiuta a meglio comprendere l'atteggiamento tattico del Pescara sono i fuorigioco: 80 quelli fischiati a Caprari & co. (un record) in 27 turni di campionato, contro i 28 dell'Udinese (un "record opposto"). Per quanto concerne le altre squadre la media si aggira attorno ai 50. Questo ritratto cifrato del Pescara ci fa capire solo una cosa: mai sottovalutare il Delfino, può mordere quando meno te l'aspetti.

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