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Fabio Rossitto difficilmente rimarrà alla guida del Pordenone, anche se con lui in panchina i 'Ramarri' hanno ottenuto più di una media salvezza. «Del futuro non ho certezza, aspettiamo venerdì la conferenza stampa del presidente per le novità - ha affermato a IL Gazzettino -. Mi ritengo fortunato d’aver avuto questa occasione. Non ho nulla da rimproverarmi: sono arrivato in una situazione difficile e ho fatto 30 punti. Nel girone di ritorno saremmo ottavi».
Il rapporto con Lovisa, forse qui sta il punto. Per Rossitto «non sono mai stato male, neanche adesso. Il presidente è quello che ci mette i soldi, il giocattolo è suo. Mi fa piacere l'affetto della gente, ma è lui che deve decidere. Mauro si è reso conto per primo di cosa sia stata l'andata, rimanere senza attaccanti, con nuovi giocatori che altrove non giocavano e comunque fare cose importanti. Ognuno ha il suo carattere, ma è l'unico che può riportare il Pordenone a certi livelli. Una garanzia. È troppo importante che lui resti al comando».
Intanto si continua a sfogliare la margherita per il ripescaggio: in caso di ricorso il Pordenone è favorito, anche se per ora c'è da ragionare a fari spenti perché sono tante le incognite in merito, non ultimo il costo di 1 milione circa per presentare la domanda alla Lega Pro.
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