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Lotito chiedeva di inserire gli stadi come siti sensibili. E ora?

Monica Valendino

Che gli stadi siano un obiettivo sensibile lo si sa da tempo: quello che è accaduto a Parigi ne è la conferma e lo sguardo si rivolge subito all’Italia, dove molti impianti non sono certo un monumento all’efficenza. “Il mio...

Che gli stadi siano un obiettivo sensibile lo si sa da tempo: quello che è accaduto a Parigi ne è la conferma e lo sguardo si rivolge subito all'Italia, dove molti impianti non sono certo un monumento all'efficenza.

"Il mio auspicio e' che il premier Matteo Renzi e il ministro Angelino Alfano procedano per un inserimento, all'interno della fascia dei cosiddetti siti sensibili, anche di tutti gli stadi di calcio e sportivi italiani, poiche' e' evidente che luoghi dove si riuniscono settimanalmente decine di migliaia di persone oggi rappresentano o possono rappresentare un bersaglio facile per la follia di gruppi terroristici e lupi solitari". A proporlo e' stato qualche mese fa il presidente della S.S.LazioClaudio Lotito, sottolineando come "il recente assalto al museo Bardo e la forte frammentazione dello scenario nord-africano costituiscono un autentico rischio per la stabilita' e la sicurezza del Paese". Il Governo, prosegue Lotito, "in questa maniera provvedera' alla tutela delle migliaia di famiglie e di tifosi che ogni domenica raggiungono curve e tribune per seguire con passione la propria squadra del cuore. Dietro all'amore per il calcio e per lo sport ritengo ci sia tutto il senso della nostra democrazia".

Parole che oggi appaiono profetiche, ma il Governo ancora non  ha dato risposte. E se al derby di Torino dell'anno scorso furono introdotte delle bombe carta, ora ci si chiede ancora quanto sia facile introdurre negli impianti qualcosa e se un possibile terrorista non possa emulare quanto accaduto a Parigi, con l'aggravante che in Italia gli stadi sono talmente vetusti in molti casi che ogni minima azione assumerebbe contorni ancora più tragici. (Foto Ansa)