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Milos Krasic sulle pagine della Gazzetta ha raccontato la sua esperienza alla Juve di Delneri, col quale ha avuto un ottimo rapporto e per il quale nutre ancora grande stima: «Mi ha accolto subito in un nuovo Paese e in un campionato difficile: è molto umano, sa capire i problemi e sa insegnare. Il suo 4-4-2 era perfetto per me. Si meritava una grande carriera e forse, come me, quell’anno ha perso la sua occasione. Adesso all’Udinese farà bene: c’è un ambiente sano e, se ha tempo, lui sa fare giocare bene le squadre. Può davvero rilanciarsi, se lo merita».
«Il cambio di modulo mi ha penalizzato, nel 3-5-2 non c’era più posto per me. E poi erano arrivati giocatori di un livello superiore, lo ammetto: una squadra in cui ci sono Pirlo, Vidal e altri top player, forse era troppo per me. Ma non do mai le colpe agli altri, magari potevo semplicemente allenarmi meglio e applicarmi di più: la responsabilità sono solo mie, non certo di Conte. Lui era un martello, forse troppo duro ma preparatissimo: non mi stupisce che abbia fatto questa carriera. Resta uno dei migliori».
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