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Partenopei a Udine con il terrore delle multe

Redazione

Non è tanto la clausura da ritiro il problema, piuttosto l’ossessione per quelle multe in arrivo. O per lo meno che pendono su presente e futuro in una catena ineluttabile di avvenimenti che Aurelio De Laurentiis non ha intenzione di interrompere

E' un Napoli in piena crisi quello che arriverà a Udine per giocarsi una sfida che potrebbe valere moltissimo in chiave futura: perdere significherebbe forse abbandonare i sogni di qualificazione Champions, un'ipotesi che de Laurentiis non vuole nemmeno sentire. Inutile dire che Ancelotti è sulla graticola.

La Gazzetta dello Sport racconta che "se fosse un western, e poco ci manca, la situazione del Napoli è perfettamente identificabile in uno stallo messicano. Dove i tre protagonisti sono pronti ognuno a sparare all’altro, ma il pericolo reciproco crea una situazione di stallo. In casa Napoli c’è un presidente pronto a «far fuoco» su allenatore e giocatori, altrettanto in condizione di attaccarsi a vicenda. Lo stallo è dimostrato dai risultati che non arrivano: siamo a 8 partite consecutive senza vittorie, col campionato in frantumi e una squadra, il Genk, che con tutto il rispetto farebbe fatica nella nostra Serie B ad emergere, che rischia di presentarsi come un gigante martedì nell’ultimo turno di Champions che vale la qualificazioni agli ottavi. A Castel Volturno ieri si è rivista una seduta di allenamento doppia – l’ultima era della fine di agosto, e si è fermato pure Koulibaly per una contusione alla spalla -, ma restano facce tese e nessuna voglia di sorridere.

La spada di Damocle

Non è tanto la clausura da ritiro il problema, piuttosto l’ossessione per quelle multe in arrivo. O per lo meno che pendono su presente e futuro in una catena ineluttabile di avvenimenti che Aurelio De Laurentiis non ha intenzione di interrompere, anche a costo di farsi realmente male nelle conseguenze. Dopo le famose richieste di multa, recapitate quasi tutte il 27 novembre, ogni giocatore ha tempo 15 giorni per opporsi e nominare un proprio arbitro. Il tutto in linea di massima deve accadere entro il 10 dicembre. E la questione che assorbe la discussione dei giocatori in questi giorni è: sarà il caso tutti e 24 di richiedere lo stesso arbitro di parte, presentandosi uniti; oppure questa può diventare un’arma a doppio taglio che il presidente è pronto a sfruttare a proprio favore? Anche fra i legali dei calciatori ci sono posizioni distinte in merito, perché diverse sono le contestazioni del club ai singoli tesserati. Perdere un unico arbitrato, significherebbe - tra l’altro - concedere un magnifico assist per le cause civili sui danni di immagine, che De Laurentiis non ha mai tralasciato di intraprendere e per i quali avrà tutto il tempo che vuole a disposizione e chiaramente un lodo arbitrale favorevole rafforzerebbe ulteriormente la sua posizione. Al momento di sicuro c’è che il club ha già scelto il suo arbitro: Bruno Piacci, avvocato giuslavorista, già nominato due anni fa dal Napoli per dirimere una questione economica con Higuain, che perse quel lodo, pur vantando dei crediti.