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La strada per la ripresa della Premier League che sembrava ormai cosa fatta, si sta invece facendo sempre più impervia. Nel suo discorso sull’emergenza coronavirus Boris Johnson non ha fatto alcun accenno allo sport professionistico e alla sua ripresa. Ha parlato di sport da praticare con i conviventi, ha citato il golf, il tennis, il basket, la pesca, ma sul calcio neanche una parola.
La videoconferenza della Premier era stata prevista per oggi proprio perché ci si attendeva un via libera da parte di Boris Johnson che invece non c’è stato.
Intanto sono saliti a otto i club contrari a giocare in campi neutri, tra cui il Watford. Duxbury, il presidente degli Hornets, proprio in questi giorni ha affermato: "Accettiamo senza alcun problema il fatto di non potere avere tifosi allo stadio. Mi sembra ovvio nella situazione attuale. Adesso però ci viene detto che non possiamo giocare le nostre partite casalinghe al Vicarage Road, rinunciando alla familiarità e al vantaggio che ne derivano".
Il Brighton, anch'esso contrario a giocare lontano dai propri impianti, ha annunciato ieri il suo terzo caso di positività in squadra e la notizia di una nuova ondata di contagi preoccupa: parecchi giocatori sono contrari alla ripartenza e il timore che la stagione possa doversi fermare di nuovo in seguito a nuovi casi conclamati, non è infondato.
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