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Gsa Udine “illuminata” da Ray: non vedo l’ora sia domenica

Nel corso della presentazione avvenuta questa mattina all'Old Wild West di Tavagnacco, la guardia Usa, cresciuta nei Boston Celtics e reduce da un'esperienza alla Virtus Bologna, ha raccontato un simpatico aneddoto: "Prima di firmare avevo...

Castellini Barbara

Un raggio di luce per la Gsa Udine. Ci sarebbe tanto da raccontare su Allan Ray, la guardia americana classe '84 ingaggiato dalla società bianconera grazie a un blitz del presidente Alessandro Pedone e dell'ad e gm Davide Micalich e presentato questa mattina, proprio da Micalich, all'Old Wild West di Tavagnacco. La sua biografia narra di un ragazzo cresciuto nel Bronx (quartiere malfamato di New York) ed esploso nei Boston Celtics, appassionato di basket fin da bambino e sempre alla ricerca di nuove sfide. Il volto sorridente e la piacevole loquacità aggiungono ulteriore interesse a un giocatore che sembra già essere destinato a fare la storia dell'Apu.

"Ringrazio innanzitutto la società di avere un giocatore come Allan - l'introduzione di coach Lino Lardo -. E' un acquisto importante e sarà fondamentale, oltre per le sue doti tecniche, anche per la sua leadership. Giocherà nel ruolo di guardia, ma in questa serie può giocare anche come playmaker o ala piccola. Gli chiederò di mettere il suo talento a disposizione della squadra. Può diventare un leader tecnico di questa squadra, anche se sapete che la nostra maggiore forza è il gruppo. La squadra ha dimostrato di avere valori importanti, non solo tecnici, ma anche morali. L'innesto di Allan non è solo tecnico, ma sappiamo che è una persona con determinati valori. Ora abbiamo un roster molto lungo e questo mi permetterà di avere a disposizione a ogni partita delle soluzioni che prima non avevo".

A fare gli onori di casa è stato Daniele Crucil, direttore marketing della Cigierre, prima di passare la parola al protagonista della conferenza, Ray. "Desidero salutare tutti - l'incipit dell'atleta Usa -, sono davvero contento di essere qui. Sono molto entusiasta di giocare la prima partita domenica, sono qui per aiutare la squadra".

Ray, cosa l'ha convinta a scegliere Udine?

E' una bellissima città, da quanto ho potuto vedere. Sono venuto a conoscenza della tradizione cestistica di Udine. In generale comunque amo l'Italia, è un Paese dalla grande cultura culinaria e mi piace il carattere degli italiani. E poi per me la cosa più importante non è il denaro, ma giocare a basket.

Mi ha fatto molto piacere. Cuccarolo è come un fratello per me, il mio piccolo-grande fratello. Lo aiuterò a rimanere concentrato sul lavoro, evitando che si distragga. Se l'avevo sentito prima di firmare? A dire il vero lo avevo chiamato, ma non mi ha risposto...

Oltre a Cuccarolo, conosce qualche altro giocatore dell'Apu?

Sì, ho giocato contro Stan Okoye quando militava a Varese e Manuel Vanuzzo quando giocava a Sassari.

Che cosa ricorda dell'esperienza ai Boston Celtics?

Per qualsiasi giocatore è un sogno giocare in Nba. E' stata un'esperienza molto improtante e formativa per me. Sono cresciuto a livello di gioco.

C'è un messaggio che vuole lanciare ai suoi nuovi tifosi?

Innanzitutto è importante che i supporters ci stiano vicini durante le partite, non solo quando vinciamo, ma anche quando le cose andranno male. Io dico loro che sono pronto a giocare. Una cosa che mi esalta è rimontare quando le persone credono che non ce la puoi fare e poi si devono ricredere. Mi è capitato sia a Ferrara, quando eravamo ultimi in classifica e poi siamo riusciti a salvarci e anche con la Virtus due anni fa.

Prima parlava della cucina italiana.. qual è il suo piatto preferito?

La pasta, soprattutto l'amatriciana e la carbonara. Inoltre mi piace molto il formaggio.

Quindi non solo una star del parquet, la Gsa Udine ha deciso di acquisire le prestazione di un giocatore completo, dotato di grande esperienza internazionale e disponibilità nei confronti dei compagni. Ma quel tatuaggio a forma di anello sull'anulare sinistro? "Ho sposato il basket - ci svela -, questa è la mia più grande passione, il più grande amore". Una rivelazione così forte non necessita di ulteriori commenti.

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