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Caos Palermo, l’appello dei giocatori

I giocatori del Palermo, visti gli ultimi sviluppi legati alla retrocessione, hanno invitato la stampa ad una conferenza a Boccadifalco

Redazione

I giocatori del Palermo, visti gli ultimi sviluppi legati alla retrocessione, hanno invitato la stampa ad una conferenza a Boccadifalco.

A prendere la parola per primo il capitano Nestorovski. "Per la prima volta siamo tutti per parlare con voi perché sono giorni fondamentali per il futuro della squadra e della città", ha detto.

 L'attaccante, ancora una volta, si assume la responsabilità della squadra così come aveva fatto al termine della partita di sabato scorso contro il Cittadella quando aveva dichiarato che la colpa di non essere stati promossi in Serie A direttamente era proprio dei giocatori.

Siamo dispiaciuti e delusi - ha continuato - Abbiamo lavorato per un anno intero, che è stato difficile. Siamo arrivati terzi ma ora ci hanno rubato quanto ottenuto".

I giocatori del Palermo non si danno pace. "L’anno scorso i playoff sono stati posticipati per il caso che ha riguardato il Bari - ricorda Nestorovski -. Adesso fanno sapere che non si possono spostare per i giocatori impegnati in Nazionale, perché quest’anno ci sono queste nuove regole?".

Il portiere Alberto Pomini. "La nostra presenza qua non è per giudicare il lavoro della Procura, non ci vogliamo nascondere. Le nostre responsabilità ce le siamo prese per non essere andati in Serie A e l'accesso ai playoff ce lo siamo guadagnati sul campo. Vogliamo dimostrare il nostro disappunto".

"È palese che ci sia un conflitto di interessi - aggiunge -. Noi giocatori durante il campionato potevamo fare di più ma adesso la decisione del Consiglio Direttivo non ha senso. Dovevamo disputare i playoff e invece siamo stati retrocessi in C. Se nel secondo grado confermano la sentenza allora sì che ci arrenderemo".

 

FONTE palermo.gds.it

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