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Figc, tutti delusi ma nessuno si dimette. Domani riunione in sede

Il presidente della Federcalcio Tavecchio parla di "insuccesso sportivo", ma ogni decisione è rinviata alle prossime ore. Intanto Malagò: "Io mi sarei dimesso"

Castellini Barbara

Ci si aspettava il ribaltone. Invece per il momento tutto tace. La mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali di Russia 2018 è una sconfitta non solo per il calcio italiano, ma per l'intero Paese che proprio nel calcio individua una delle sue storiche specialità. I problemi erano noti da tempo, ma l'ostacolo Svezia non sembrava (e non doveva essere) insormontabile. Invece il verdetto del campo ha detto niet. Dopo una notte di profonde riflessioni, era lecito attendersi il passo indietro ufficiale dei principali responsabili - il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio e il commissario tecnico Gian Piero Ventura in primis - invece nulla di tutto ciò è accaduto, nonostante un intervento piuttosto eloquente del presidente del Coni Giovanni Malagò.

Incalzato dai giornalisti sulla possibilità di procedere al commissariamento della Figc, oggi Malagò ha risposto: "Oggi il presidente del Coni può, anzi deve commissariare una federazione solo se accade uno dei tre seguenti fatti: se non c'è funzionamento della giustizia sportiva, se è in discussione la regolarità dei campionati, oppure se vengono riscontrate gravi irregolarità amministrative, sostanzialmente di carattere finanziario. Oggettivamente nella Figc non esistono questi fattori, non ci sono gli strumenti giuridici, tecnici, formali, procedurali per poter commissariare la Federcalcio. Poi c'è un altro discorso, quello dei diritti e dei doveri, che richiamano alla sfera delle competenze sportive, delle responsabilità. Dal 1958 a oggi non era mai successo che non ci qualificassimo a un mondiale. E all'epoca andavano 16 squadre, ora ne vanno molte di più. Questa mattina ho sentito Tavecchio e gli ho chiesto quali fossero le sue intenzioni. Mi ha detto che ha convocato per domani alle 16 un incontro con i rappresentanti delle sue componenti. Vuole confrontarsi con i suoi interlocutori. E' padrone di assumersi le sue responsabilità. Io cosa farei? Io mi dimetterei. Perchè così facendo si attesterebbe la validità delle cose buone fatte in questo periodo. Dimissioni Ventura? Non credo sia questo il punto. Di fatto il contratto del ct non verrà rinnovato, quindi sostanzialmente non cambia molto se il rapporto finisce oggi o tra 20 giorni. L'inizio del percorso del progetto di Ventura era legato a un'altra filiera di carattere tecnico che prevedeva un ruolo significativo di Marcello Lippi che, come sapete, non è andata a buon fine per dei discorsi successivi. Probabilmente questo ruolo di Ventura, come responsabile di tutte le squadre azzurre, è stata una valutazione sbagliata".

E nel pomeriggio sono arrivate anche le dichiarazioni di Tavecchio: “Siamo profondamente amareggiati e delusi per la mancata qualificazione al Mondiale, è un insuccesso sportivo che necessita una soluzione condivisa e per questo ho convocato domani una riunione con tutte le componenti federali per fare un’analisi approfondita e decidere le scelte future”.

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