rubriche editoriali 2

Arriva l’Inter e come sempre il cuore vola a quel gol di Bierhoff

Corrono i brividi sulla pelle a ripensare a quel gol di Bierhoff allo scadere contro l'Inter capolista di Ronaldo nel lontano 21 dicembre 1997

Paolo Minotti

Corrono i brividi sulla pelle a ripensare a quel gol di Bierhoff allo scadere contro l'Inter capolista di Ronaldo, assente quel giorno, nel lontano 21 dicembre 1997. E' il 90' quando Locatelli cede palla centralmente a Walem smarcandosi per ricevere il passaggio di ritorno, ma viene atterrato da un difensore nerazzurro che gli impedisce la ripartenza, il regista belga dell'Udinese però è abile a vedere libero più avanti Bachini e a servirlo con un lancio, il laterale punta Bergomi e mette un bel cross in area sul quale arriva il bomber tedesco che di testa batte Galante e Pagliuca.

Pioveva, ma nessuno ci fece caso, in quel preciso istante tempo e spazio si bloccarono per dar via libera all'emozione e alla gioia, inchiodando tutti sugli spalti ben oltre la fine della partita.

Nessuno voleva andare a casa, nessuno voleva togliersi dagli occhi quell'impresa dell'Udinese di Zaccheroni, che a un minuto dalla fine aveva il laterale, Bachini, più alto della punta, Locatelli, e stava provando il tutto per tutto per vincere quella partita. Mentalità. Mentalità vincente quella che era riuscito a trasmettere il Zac, e quella che speriamo anche Delneri riesca ad inculcare ai suoi.

La consapevolezza dei propri mezzi, la voglia di giocarsela sempre, la voglia di vincere, specialmente in casa, non devono mancare mai se si vuole ricreare quel ciclo che ci ha dato tante soddisfazioni, come con Spalletti e Guidolin.

Nell'Inter di quella stagione c'era un solo giocatore da marcare, il Fenomeno, in quest'Inter idem, Icardi.

Al resto pensateci voi, vogliamo riprovare quei brividi.

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