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Cartellino rosso: Ma che polemiche del tubo caro MIlan…

Il Milan ha memoria corta: quando fu azzoppato Isla non protestò di certo. Più complicato il problema Zapata, corre, ma non ne becca una come Martin Sheen: pensato agli occhiali? Per il resto ma davvero Roma e Napoli pensano di essere ai livelli...

Monica Valendino

Udinese-Milan finisce con la (meritata) vittoria bianconera e le (pretestuose) polemiche milaniste. Vero De Paul ha commesso fallo e andava sanzionato, poi ha segnato. Fa parte del gioco cari amici rossoneri, che in fondo siete - tra le grandi - la squadra più simpatica, per via di un bravo allenatore e dei tanti giocatori italiani giovani in squadra (auguri Bonavonetura!). Ma protestare e  iniziare a piagnucolare per quel gol è da perdenti, e fino a che non si sanno accettare gli errori, pensando prima ai propri (Karnezis tra i migliori in campo), allora grandi non lo si è.

E non si è grandi nemmeno se ci si dimentica che qualche anno fa Isla perse campionato (e forse carriera) per un fallo rossonero non sanzionato che pregiudicò il campionato dell'Udinese che perse il suo puntosi forza in mezzo.

Ma se vogliamo parlare di errori allora passiamo Zapata. Avete presente Charlie Scheen in 'Major League', dove una squadra strampalata di Cleveland va a a vincere le World Series dopo 50 anni? Il personaggio non ne beccava una: se gli andava bene era 'ball', altrimenti era tenuto omicidio verso il pitcher o il lanciatore. Poi scoprirono un difetto di vista e gli diedero un bel paio di occhiali. Risultato: record di strike. Che facciamo? Regaliamo un paio di occhialini a Zapatone? Lui corre, si sacrifica, fa spazi, è vero. Ma non trova la porta, di grazia. Se avesse segnato all'ultimo i milanisti forse sarebbero stati più zitti perché il risultato sarebbe stato ancora più netto e giusto.

Passando alle altre poco da registrare nel campionato che somiglia sempre più alla Lega: due squadre a competer  per il titolo, un gruppone eterogeneo a giocarsi le briciole, con 5 square a cercare di salvarsi. In Italia le tre retrocesse sono praticamente decise. Le altre se la giocheranno. Non fatevi ingannare dal pari del Palermo a Napoli: statisticamente i rosanero prima o poi qualcosa dovevano fare, e il Napoli non è ai livelli della Juve.

Fiorentina e Genoa fanno 3-3, che spettacolo titolano 'gli amanti del calcio', 'che spreco' diremmo noi. Capita, fatto sta che non serve a nessuna delle due.

Fa specie invece la vittoria della Samp sulla Roma: non sottovalutate la squadra di Gianpaolo (come non sottovalutate lui), comunque sia come per il Napoli per essere ai livelli della Juve ce ne vuole. La squadra di Allegri ogni tanto avrà qualche debacle, ma oggi in Italia come le nessuno. Vedremo col Porto, dato per facile, ma pur sempre rappresentante della nazione campione d'Europa.

Bene l'Inter, ma continuiamo a riservare dubbi conoscendo la follia genetica dei nerazzurri.

In coda il Crotone batte l'Empoli e spera, ma ne ha da sperare, anche se l'Empoli va troppo a fasi alterne, specie fuori casa. La salvezza dei calabresi sarebbe comunque un miracolo. Palermo, rossoblu e Pescara, non ce ne abbiano, ma non meriterebbero ad oggi un euro per la salvezza.

Per il  resto l'Atalanta frena ma rimane sesta, la Lazio si suicida con il Chievo (la difesa bianco celeste a volte è la regina dell'ironia), Cagliari e Bologna non si fanno male. Amen.

 

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