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E Danilo fa venir giù lo stadio

E dietro a Danilo, in quella fantastica corsa verso il cuore pulsante dello Stadio Friuli, la Curva Nord, avremmo voluto esserci tutti, per un grande abbraccio collettivo, come quello di tutta la squadra a fine partita

Paolo Minotti

Quella corsa pazza di Danilo verso la Curva Nord, di quasi cento metri, è l'immagine indelebile che ci porteremo dentro per sempre, un po' come Roberto Sosa dopo il gol alla Juve o Zico dopo quello alla Roma.

Un rete che è stata una liberazione, che ha spezzato un'incantesimo durato 92 minuti, che ha dato la vittoria in una serata emozionante e commovente nella festa del 120° compleanno della nostra Udinese, e dietro a Danilo, in quella fantastica corsa verso il cuore pulsante dello Stadio Friuli, la Curva Nord, avremmo voluto esserci tutti, per un grande abbraccio collettivo, come quello di tutta la squadra a fine partita. Bellissimo.

Una partita sofferta, in stile friulano, con la sensazione che ancora una volta la soddisfazione di vivere una serata magica si stesse allontanando, che anche oggi avremmo festeggiato domani, che quell'urlo rimanesse in gola ancora una volta.

Ed invece no, qualcuno sembra aver scritto appositamente questo finale tutto per noi, solo per noi, e chissà, probabilmente c'è stato pure lo zampino di uno di quei pionieri dell'Udinese del 1896, apparsi in una gigantografia nella magnifica coreografia preparata per l'occasione dai ragazzi della nord, spingendo quella girata di Danilo sotto la traversa, battendo Mirante, firmando il lieto fine a questa stupenda serata, facendo vincere l'Udinese con un gol all'ultimo minuto come non accadeva da tempo immemore.

Una vittoria cercata, voluta, fino alla fine, meritata.

Grazie Gigi, grazie ragazzi, missione compiuta !

E grazie Danilo, per questo gol che resterà nella storia, nel nostro cuore e nelle nostre menti, ma sopratutto, grazie per aver fatto venir giù lo stadio.

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