rubriche editoriali 2

Falsa partenza

Iachini, neo allenatore dell'Udinese

La scelta di Beppe Iachini ha lasciato perplessa gran parte della tifoseria che si attendeva un nome che portasse considerazioni nuove sul gioco. L'apparenza che dà il club è di continuità con le scelte recenti

Sergio Salvaro

Questa proprio non se l’aspettava nessuno. In un Friuli che non ha fatto ancora in tempo a metabolizzare l’addio di uomini simbolo come Di Natale, Pasquale e Domizzi, gia’ si entra nel vivo della prossima stagione con scelte importanti. Lo stupore non e’ tanto nel vedere come le anticipazioni giornalistiche delle ultime settimane si siano dissolte come bolle di sapone (De Canio, Pioli, Gasperini, Maran, qualcuno azzardava pure Prandelli, per la panchina dell'Udinese) ma in quella che e’ la scelta ormai pressoche’ definitiva della societa’ bianconera riguardante la guida tecnica dell’Udinese 2016-2017. Beppe Iachini.

Ancora un volta, non solo un nome destinato a spiazzare tutti quelli che si attendevano altro. Iachini sembra rappresentare per l’ennesima volta il nome buono a riempire una casella vuota, non certo l’inizio di un progetto. I termini posti per l’eventuale contratto, se confermati, lasciano intendere questo. Un nome ancora una volta funzionale a rispondere pienamente alle sacrosante (per qualcuno) ragioni di bilancio, in una sorta di patto di reciproco scambio: il tecnico marchigiano sbarca ad Udine, forse l’unica piazza disposta ad accoglierlo dopo le ben note vicissitudini di Palermo, ed in casa bianconera arriva un allenatore che per forza di cose e’ meno esoso nelle sue richieste di lauti emolumenti.

Il problema e’ che se si continua a privilegiare l’aspetto meramente economico, si rischia di incorrere nell’ennesima falsa partenza che, badate bene, con un’Udinese che ha sfidato in maniera pericolosissima la sorte quest’anno, (non ci fosse stato il punticino di Bergamo a quest’ora parleremmo di Carpi salvo e di Udinese in B), potrebbe avere conseguenze pesantissime l’anno prossimo. L’ultimo campionato e’ stato piu’ che deludente. Tutti, dai tifosi al primo dei dirigenti, sapevano che i 15 miseri punti messi assieme dalle zebrette nel girone di ritorno di quest’anno, score che in questo frangente di campionato hanno fatto dell’Udinese la Cenerentola del torneo, costituivano un campanello d’allarme di cui tenere conto, per una squadra che, in vista del campionato prossimo venturo andava rifondata sotto l’aspetto tecnico ed anche dirigenziale.

Ora, dopo l’innesco dell’ennesima grancassa propagandistica da parte di Pozzo senior (‘Ci adopereremo per non soffrire piu’, e perche’ una stagione cosi’ disgraziata non abbia a ripetersi”) eccoci con la prima delle scelte importanti, quella dell’allenatore, che cade su un uomo che a nostro modesto parere rappresenta quella dell’uomo sbagliato, nel posto sbagliato, nel momento sbagliato.

Una scelta che ha tutta l’aria di una vendicativa bastonata nei confronti di una parte della tifoseria che nel corso di Udinese-Carpi di domenica sera, esasperata da un anno di sofferenze e delusioni, di una salvezza piu’ che tirata, si era lasciata andare invitando la proprieta’ ad allargare i cordoni della borsa. Sognavate Pioli? Pensavate a Maran? Speravate in Gasperini? De Canio poteva andarvi bene? Invece no cari tifosi, ecco a voi Beppe Iachini.

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Se vogliamo metterla sul piano economico-aziendale, al cliente dell’azienda Udinese, il tifoso, il primo prodotto esposto nella vetrina di questa azienda non scalda i cuori, non accende quelle passioni che andavano assolutamente ravvivate dopo tanto patire, e’ un nome senza sogni ne’ desideri. Bisognava cambiare con un tecnico capace di gestire uno spogliatoio nel quale magari per l’ennesima stagione si parleranno tante lingue? Chissa’ se il focoso carattere del tecnico marchigiano sara’ davvero congeniale all’operazione. Uno stadio cosi’ bello doveva vedere le gesta di una squadra che finalmente torna a far gioco e da’ un calcio ad un passato fatto essenzialmente di mediani muscolari e anche rapidi, ma in totale confusione e totalmente lacunosi quando si tratta di impostare la manovra? Non sembra proprio che con Iachini, con la sua impostazione votata a rompere il gioco avversario, si vogliano perseguire nuove vie, come ad esempio quella di un rinnovato progetto per un’Udinese che sappia divertire, divertirsi, e giocarsela con tutti; tutto questo sembra al momento lontano anni luce.

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Insomma, ci troviamo di fronte all’ennesima scelta apparentemente di basso profilo, l’ennesima conferma di qualcosa di –purtroppo- gia’ visto negli ultimi tre anni. Gli elementi di novita’ non sembrano esaurirsi qui, ma vengono un po’ i brividi a pensare cosa sara’ il prosieguo di questa per ora finta rivoluzione, se tali sono le premesse. Lecita la prospettiva di beccarsi in men che non si dica l’etichetta di Cassandre; mai come oggi saremmo ben lieti di sbagliarci, ma questa mossa a sorpresa ha tutta l’aria di una pericolosa falsa partenza.

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