rubriche editoriali 2

Gamba e passo

Quelle caratteristiche che avevano fatto la differenza anche nell'Udinese di Guidolin e che lo stesso mister andava ricercando tra i giocatori a disposizione

Paolo Minotti

Il lavoro di Delneri è appena all'inizio ma dire che le scelte di schierare ( finalmente ) Jankto e Fofana, seppur dettate da alcune defezioni, è stata una decisione logica, intelligente e lungimirante.

Eppure quest'estate erano già in molti ad aver visto che la freschezza atletica, la spavalderia e la voglia di emergere di questi giovani erano necessarie per la nuova Udinese che si stava allestendo, tranne uno, il Beppe da Ascoli, il che dimostra ancora una volta le differenze che passano tra un allenatore e l'altro. A Iachini nemmeno con articoli diretti, scritte sulla lavagnetta dello spogliatoio, messaggi subliminali e pratiche ipnotiche sarebbe venuto in mente, lontanamente in mente, di accorgersi che il suo centrocampo era imbalsamato e aveva bisogno di nuova linfa, di gamba e passo.

Al buon Vigi invece sono bastate due settimane al Bruseschi, qualche partita vista in tv e alcuni video estrapolati da youtube sugli ultimi arrivati per avere già in mente formazione, modulo da schierare e soluzione ai problemi da risolvere. Gamba e passo.

Quelle caratteristiche che avevano fatto la differenza anche nell'Udinese di Guidolin e che lo stesso mister andava ricercando tra i giocatori a disposizione, caratteristiche che nel calcio moderno sono fondamentali proprio nello svolgimento delle due fasi, e non è un caso che con l'innesto dei due giovani allo Juventus Stadium i bianconeri abbiano mostrato una dinamicità finora sconosciuta.

Ci sono ancora diversi aspetti che Delneri deve migliorare, tra i quali il ripetersi di errori, anche se, quelli avvenuti contro la Juve e che hanno deciso la partita sono totalmente a carico dei giocatori che li hanno commessi e non di certo del mister o della fase difensiva. Due giocatori che non stanno certo attraversando un buon periodo e che forse necessitano di un turno di riposo per riflettere.

Ma all'orizzonte c'è il Pescara, una partita che vale come scontro diretto, una partita che l'Udinese non può assolutamente permettersi di sbagliare, mentre per Delneri ci sarà l'esame Stadio Friuli, un vero e proprio scoglio per tutti in questi ultimi mesi, un ostacolo da superare a modo suo, con gamba e passo.

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