rubriche editoriali 2

Grazie ragazzi, grazie Delneri, ma soprattutto grazie Gino Pozzo. Ci avete stufato!

Vergognosa è ormai una parola inutile per descrivere questa partita come quelle antecedenti di questo inizio di campionato

Paolo Minotti

Vergognosa è ormai una parola desueta, inutile, obsoleta per descrivere questa partita come quelle antecedenti di questo inizio di campionato e di quelle di questi ultimi anni, e non riesce nemmeno più ad esprimere il rammarico dei tifosi bianconeri. Forse non esistono più parole che riescano a rendere l'idea di questo momento così triste e mortificante, si sono già usate tutte.

Che fosse una partita difficile si sapeva, ma renderla così umiliante bisognava mettersi proprio d'impegno. Passare in vantaggio con Perica, rimettere la Juve in gioco con una serie avvilente e clamorosa di errori, raggiungere il pareggio con i torinesi in 10 e subire ben quattro gol nonostante fossero con un uomo in meno.

Ora, non prendetevela se ancora una volta vi diamo degli scarsi, se riteniamo non siate meritevoli di indossare questa maglia, che va onorata ogni domenica contro ogni tipo di avversario, sempre con il massimo impegno. Non prendetevela se ci lamentiamo di non vedere alcun che di gioco, di non vedere novità, di vedere alcuni giocatori sempre fissi in panchina e altri giocare con la testa altrove. Non prendetevela se diciamo che anche stasera i cambi sono stati osceni e incomprensibili. Non prendetevela se insistiamo che la gestione del mercato sia stata a dir poco ridicola, ancora una volta votata al risparmio, che le attenzioni per l'Udinese sono ridotte al minimo, perché tutto viene confermato dal campo, giudice assoluto. Non prendetevela se vi diciamo che dovete spendere, o che dovete andarvene, o addirittura che dovete vendere, perché siete lontani da Udine, dall'Udinese e dai suoi tifosi. I fatti lo confermano.

Questa è una sconfitta che ci porteremo dentro per sempre, perché per come è venuta è la peggiore di sempre, e quindi grazie ragazzi, grazie Delneri e soprattutto grazie Gino Pozzo. Ma sappiate, ci avete stufato!

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