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Udinese, esame non superato. L’anonimato incombe

L'Udinese corre il rischio di fare come l'anno scorso, quando dopo la gara col Cesena è andata in tilt per un campionato che più anonimo non si poteva. Oggi dopo il Carpi serve reagire, anche sul mercato per un centrocampo che forse è troppo...

Monica Valendino

Tra un piatto di tortellini fatti in casa in brodo e un piatto di mortadella con i nervetti, tra un buon lambrusco fresco e il nocino per chiudere, insomma tra i piaceri della terra emiliana la sconfitta dell’Udinese può apparire meno indigesta di quella che appare dopo aver visto i bluegialli in campo al Braglia?

Dimenticato il pressing e l’aggressività negli spogliatoi con le maglie bianconere, la squadra di Colantuono sembrava essere tornata a inizio autunno, quando nessuno avrebbe scommesso su questa rosa.

Per fortuna che in mezzo ci sono state altre prestazioni decisamente più confortanti e che hanno portato punti, perché altrimenti il giudizio sarebbe da annaffiare con altri bicchieri di buon rosso.

Peccato, l’esame di maturità, quello che poteva proiettare davvero in alto l’Udinese non è stato superato:  sia chiaro che il calcio non è un giudizio su una singola partita, ma su un campionato e visto quanto ha mostrato di poter fare la squadra di Colantuono  in talune occasioni è inutile farsi prendere dallo sconforto, ma rimane la sensazione di disillusione per una squadra che sembra non imparare mai dai suoi errori.

La classifica rimane buona, ma il rammarico per il mancato salto c’è: il rischio ora è che si ripeta il campionato scorso, quando la squadra allora di Stramaccioni, con la salvezza mai messa in discussione, non ha saputo mai fare il salto. L’anno scorso fu fatale Cesena in tal senso, oggi dalla Romagna si è passati all’Emilia, ma guai a non reagire.

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Colantuono ha il carattere per non permetterlo, ma oggi più che mai tornano a farsi largo idee di mercato, soprattutto in mezzo al campo: questo Fernandes non sembra davvero crescere, Badu nel 2016 sembra spento, non vorremmo sia distratto dalle voci che lo vorrebbero ambito in Premier, Lodi va a fasi alterne. Un innesto serve? Dopo la gara con l’Atalanta si diceva che sarebbe opportuno aspettare Guilherme e Kone, ma difficilmente questi troveranno spazio a breve, a quanto pare di capire.

Behrami può fare al caso per aggiustare definitivamente un reparto che se non corre va in apnea, oppure serve altro, o ancora o meglio aspettare?

Discorsi da dirigenti, ma il tempo non aspetta tempo: e il rischio di un campionato senza ambizioni e senza sussulti c’è, ed è su questo che si deve ragionare davvero.

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