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A Genova con la fame di cancellare la profezia di Ferrero

Alla vigilia della gara con la Samp c’è una certezza: l’Udinese deve ritrovare motivazioni e dimostrare che nessuno è appagato, che la fame di affermarsi esiste e non è solo un’impressione scaturita da una immagine o una foto....

Monica Valendino

Alla vigilia della gara con la Samp c'è una certezza: l'Udinese deve ritrovare motivazioni e dimostrare che nessuno è appagato, che la fame di affermarsi esiste e non è solo un'impressione scaturita da una immagine o una foto. Stramaccioni e Stankovic stanno lavorando alacremente da tempo su questi aspetti, ma vecchie ruggini sono difficili da togliere. Ora, all'ultima dell'anno, un 2014 non di certo ai livelli degli ultimi quattro anni, si vuole chiudere con un risultato. Punto. Per tenere la Samp a vista, per vivere un Natale senza ulteriori paure e polemiche che sono nate anche incomprensibilmente, visto che la squadra ha un cartello 'lavori in corso' appiccicato dall'estate.

C'è chi dice che a dicembre Strama avrebbe dovuto trovare già una identità alla squadra. Vero, ma un allenatore fa quel che può con quello che ha: e se qualcuno è demotivato, qualcuno infortunato, un attacco corto, laterali non proprio adeguati a un gioco moderno basato proprio sulle fasce, allora si capisce da dove nascono certi problemi. Poi, ovviamente, sono cose che vengono messe in secondo piano se c'è la voglia di stupire.

A Genova, contro una squadra caratterialmente identica al suo allenatore, serve avere più che fame. A Strama non mancano i problemi, per cui qualcuno storcerà il naso se si tornerà alla difesa a quattro, ma vista la situazione contingente non si può pensare altrimenti la formazione. Con Karnezis ancora in porta, ovviamente, e difesa formata da Widmer, Heurtaux, Danilo e Pasquale. In mezzo un rombo con il mastino Pinzi davanti alla difesa, Badu e Guilherme mezzali, Kone e Fernandes a supporto di Di Natale. Difensiva? Non è la formazione che fa una squadra una catenacciara. Si torna alla mentalità. E al coraggio, eventualmente, di smentire tutti mettendo anche la seconda punta se gli equilibri sono mantenuti.

Ma attenzione! Perché al di là del recupero di Piris (Solo oggi si saprà se sarà tra i convocati) potrebbe optare per un 4-4-2 con un mediana in linea e con Pasquale e il rilanciato Silva sulla sinistra, Widmer e Badu (O Piris) sulla destra, Gullherme e Badu (o Pinzi) in mezzo e forse due punte.

Il dubbio verrà sciolto alla fine, ma non escludiamo nessuna delle due ipotesi.

E poi ci sono quelle parole di Ferrero ("a gennaio l'Udinese si scioglierà") da cancellare...

"©Mondoudinese

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