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Armero: “Non ho mai dubitato delle mie potenzialità”

Pablo Armero racconta come sia tornato un giocatore dopo un momento difficile in Brasile anche a causa di un infortunio. La famiglia, la fede in Dio, ma anche la consapevolezza delle proprie potenzialità il segreto. "L'essere umano, non solo il...

Redazione

Pablo Armero da oggetto misterioso del mercato è diventato di nuovo un giocatore da prima pagina. Interviste, articoli a lui dedicati: tutto frutto di una gara positiva a Milano contro il Milan e un gol che può davvero cambiare la storia: "La verità è che il risultato non è stato nemmeno giusto, perché abbiamo avuto la possibilità di vincere la partita. A livello personale, comunque, è stata una grande emozione. Sono rimasto a lungo in piedi quella sera, è stato un incoraggiamento ad andare avanti, lavorare duro e pensare di nuovo ad essere importante per me e la mia squadra", ha detto al quotidiano El Espectador.

"A  Udine - prosegue - sono con i miei figli e con mia moglie, ma ci sono anche i miei genitori e il resto della mia famiglia, non mi sento in terra straniera. Per fortuna sono circondato dalla mia famiglia. Nei momenti difficili ho parlato con gli amici e con le persone vicine che mi hanno aiutato ad essere forte mentalmente. Ho sempre avuto fede in Dio ed ero convinto che con la fede e il lavoro, avrei trovato tempi migliori. Non posso dire che sia stato un momento facile, ma conoscevo il mio potenziale. Non si può mai dubitare delle proprie capacità. L'essere umano, non solo il giocatore, attraversa sempre momenti difficili. La resa non è un'opzione. In questi momenti, dobbiamo imparare e crescere. Ho approfittato di ogni momento, anche quelli più duri. Devi solo pensare a lavorare, recuperare e tornare in pista. Poi la vera forza è la fede in Dio", ha concluso.

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