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Contro il Chievo alcuni tabù da sfatare

L'Udinese contro il Chievo con alcuni tabù da sfatare per fare risultato

Redazione

Giornata numero quattordici del campionato di Serie A ed Udinese che si appresta ad incrociare le armi contro il Chievo a Verona, inizio questo pomeriggio alle ore 15.00, per una trasferta che, oltre a presentarsi impegnativa, dovra’ dare delle risposte abbastanza chiare su quello che e’ l’attuale stato di salute della formazione guidata da Stefano Colantuono.

La settimana di lavoro e’ trascorsa relativamente tranquilla, e non poteva essere altrimenti: se si eccettua l’infortunio occorso a Molla Wague, i bianconeri hanno svolto il regolare programma agli ordini dello staff tecnico. Un lavoro che sembra finalmente dare i frutti sperati. La vittoria ottenuta a spese della Sampdoria ha ridato una buona dose di serenita’ e fiducia all’ambiente; per quanto visto domenica scorsa, i tre punti ottenuti sono stati la risultante di una valida disposizione tattica sul terreno di gioco, condita dal giusto atteggiamento, fattori che non possono essere sviluppati se gli interpreti non sono supportati da una condizione fisico-atletica in evidente ascesa. La partita che le zebrette disputeranno quest’oggi sul terreno dello stadio “Bentegodi”  presenta dei presupposti ed una chiave tattica decisamente diversi da quelli che portavano all’impegno di sette giorni fa contro i blucerchiati. La Sampdoria era giunta in Friuli convinta di poter beneficiare della “scossa” data ai calciatori dall’avvento in panchina di Vincenzo Montella,  e di trovarsi di fronte una squadra della quale disporre abbastanza agevolmente date le difficolta’ –di classifica e non solo – in cui si dibatteva. Il campo ha dato un responso totalmente rovesciato. Ora c’e’ il Chievo, e Maran non e’ Montella: il tecnico trentino che ha trascorso tutta una vita sportiva nel contesto clivense, e’ uomo scrupoloso e preparato, ed ha la capacita’ di far proporre calcio alle sue squadre, a prescindere dal potenziale tecnico (notoriamente mai tanto alto, per ovvie questioni di budget) che gli viene messo a disposizione. L’abilita’ di Maran e’ quella di saper far rendere al massimo delle proprie possibilita’ tutti i componenti della rosa.

Una caratteristica che in un certo qual modo lo accomuna a due fra i tecnici piu’ amati della storia dell’Udinese, Zaccheroni e Guidolin, aspetto che a suo tempo non dev’essere sfuggito alle osservazioni della famiglia Pozzo, che non a caso aveva inserito Maran sia nella lista di coloro che avrebbero dovuto rappresentare il dopo-Guidolin nel 2014, sia l’estate scorsa, quando si decise di interrompere il rapporto con Andrea Stramaccioni. L’eta’ media dei giocatori del Chievo e’ la piu’ alta della serie A: cio’ non ha impedito al complesso del presidente Luca Campedelli di assestarsi in una posizione di classifica che al momento e’ di relativa tranquillita’. Questo perche’ all’esperienza le scelte operate dalla dirigenza gialloblu coniugano una certa qualita’: gli sloveni Bostjan Cesar, roccioso difensore centrale, e Valter Birsa, giocatore che puo’ ricoprire diversi ruoli nella fase offensiva, sono ormai dei perni di questa squadra, che nel reparto avanzato puo’ disporre di un Alberto Paloschi ormai maturo dopo alcune incertezze legate alla giovane eta’ e alla rapida esplosione vissute tra Milano e Parma, di un Meggiorini che in riva all’Adige sembra essersi rivelato come giocatore di livello per la serie A, e dell’intramontabile Sergio Pellissier. A proposito di bandiere ancora lungi dall’essere ammainate, torniamo un attimo sul ventilato ritiro di Antonio Di Natale dall’attivita’ agonistica e che i soliti ben informati calendarizzano per la fine di questo anno solare. Conosciamo l’uomo, di grande temperamento, talvolta umorale. Ne abbiamo conosciuto la serieta’ professionale.

Tanto basta per dire che l’uomo puo’ essersi un po’ intristito per una condizione che non e’ ottimale come le scorse annate e che di conseguenza sta drasticamente limitando il suo minutaggio in campionato. Ma il calciatore, e che calciatore, c’e’ ancora tutto, anche se ha superato il traguardo delle trentotto primavere. Lo dimostrano le giocate di classe cristallina che ha tirato fuori dal suo magico cilindro nel finale di gara domenica scorsa. Tanto basta per andare controcorrente e pensare che il capitano, in attesa di capire cosa ne sara’ del futuro, onorera’ il suo contratto in scadenza a giugno. E spettera’ a lui e ai suoi compagni interpretare nel migliore dei modi questa trasferta in terra veronese che ci si augura utile a sfatare una serie di piccoli tabu’. Innanzi tutto, il tempo trascorso dall’ultima vittoria bianconera in casa del Chievo: fine campionato 2010-2011, un 2-0 fissato dalle reti di Mauricio Isla e Kwadwo Asamoah, che rappresentarono un po’ il passaggio allo striscione dell’ultimo chilometro verso il traguardo dei preliminari di Champions League, tagliato grazie al pari interno contro il Milan all’ultima giornata. Poi, altri due dati statistici che la formazione friulana conta di poter finalmente aggiornare. Il filotto costituito da almeno due vittorie consecutive in campionato manca ormai dal settembre 2014, quando l’Udinese, dopo aver battuto di misura il Napoli -1-0- si aggiudico’ il confronto esterno con la Lazio con identico punteggio, imponendosi successivamente anche contro il Parma, ancora una volta tra le mura amiche del “Friuli”. Piu’ o meno allo stesso periodo risale l’ultima vittoria dell’Udinese con uno scarto superiore ad una rete: fine ottobre 2014, 2-0 casalingo rifilato all’Atalanta allenata, guarda caso, dall’attuale mister bianconero Colantuono.

Un’Atalanta che il tecnico di Anzio si ritrovera’ contro mercoledi’ nei sedicesimi di Coppa Italia. Occorrera’ capire se in vista di questo match, gia’ a Verona, si assistera’ ad un rimescolamento della formazione, o se le cosiddette seconde linee saranno massicciamente schierate nel corso della sfida infrasettimanale agli orobici. Ma questo e’ gia’ un altro step. Per ora, l’attesa e’ per una prova convincente delle zebrette  nella citta’ di Romeo e Giulietta. Se il responso dovesse essere positivo, vorrebbe davvero dire che l’Udinese di Colantuono sta imboccando la strada giusta.

Sergio Salvaro @MondoUdinese

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