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Di Natale tifa Udinese: “Giocherà senza alcun timore”

"L'Udinese rappresenta per me dodici lunghe, meravigiose stagioni nel massimo campionato, mi sono tolto non poche soddisfazioni, non ci sono dubbi, sono stati di gran lunga gli anni più belli della mia lunga carriera. Ho dato e ricevuto. A Udine...

Redazione

E0 sempre stata la partita di Di Natale, anche se qualche volta il capitano ha dato forfait. Udinese-Napoli però per la prima volta è senza di lui perché ha detto basta col calcio giocato a 39 anni. «So quanto si è detto e si è scritto sul mio conto. Ma non ho mai risposto a simili gratuite accuse. Me ne sono stato sempre zitto anche quando quattro, cinque anni fa alcuni mi ritenevano finito. A me è sempre piaciuto parlare con i fatti. Basta rileggere la storia di Udinese-Napoli. Al Napoli, avversario che si è rivelato una delle mie vittime preferite. Ai partenopei ho rifilato otto gol. E due delle sei triplette realizzate in altrettanti incontri in A le ho messe a segno proprio alla squadra partenopea, a Morgan De Sanctis che ho trafitto con esecuzioni tra le più spettacolari della mia carriera. Altro che paura...Chi vincerà? Francamente non lo so. Non c'è un favorito, ma prevedo che saranno 90' elettrizzanti, intensi, spettacolari. Il Napoli è una grandissima squadra, ma l'Udinese ha ritrovato condizione fisica e mentale, nonché una valida organizzazione di gioco per cui giocherà senza alcun timore, nella consapevolezza di potercela fare», ha spiegato a Il Gazzettino. «Delneri sta facendo un buon lavoro che è sotto gli occhi di tutti, ma nel calcio meriti e demeriti sono distribuiti equamente tra tutti i componenti di un club. È sempre stato così».

Sul Napoli spiega che non pesa l'addio di Higuain: « È il collettivo la vera forza di una squadra. Mi rendo conto che Higuian è un grandissimo calciatore, ma anche Milik e Gabbiadini, che ora sta sostituendo il polacco, sono elementi di valore assoluto, per cui il Napoli continuerà a lottare per il vertice».

Infine svela per chi tiferà:  «Per l'Udinese, ovvio, anche se sono nato a Pomigliano d'Arco come Cacia, Lodi, Montella. Da bambino però tifavo Napoli, giocavo a calcio nei rioni della città, in particolare nello spiazzo antistante il tribunale e quando nelle gare casalinghe avevo la fortuna di fare il raccattapalle al San Paolo mi emozionavo a vedere all'opera Maradona che sognavo di emulare. Ma l'Udinese rappresenta per me dodici lunghe, meravigiose stagioni nel massimo campionato, mi sono tolto non poche soddisfazioni, non ci sono dubbi, sono stati di gran lunga gli anni più belli della mia lunga carriera. Ho dato e ricevuto. A Udine sono stato davvero bene».

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