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Pozzo: “Totò, campione assoluto”. Di Natale: “Udine, scelta di vita”

Totò Di Natale e Giampaolo Pozzo congiuntamente per parlare di presente, passato e futuro del capitano: "Da giocatore non credo che ritornerò a Udine, cominciamo a lavorare sui ragazzi". Probabilmente verrà ritirata la maglia numero 10

Monica Valendino

Il D-Day si avvicina, manca un solo giorno all'addio diDi Natale all'Udinese. Il capitano, assieme a Giampaolo Pozzo, si è presentato in sala stampa per parlare di ciò che è stato e ciò che sarà.

"E' una giornata emozionante, soprattutto pensando al futuro. Non è facile sostituire un giocatore così. Ci ha fatto divertire e ci ha dato tanto, sono un grande tifoso dell'Udinese, come tutti quelli che sono andati in trasferta e che hanno sofferto. Abbiamo avuto la fortuna di avere un campione assoluto e direi che ci mancherà soprattutto sotto il profilo tecnico. Se abbiamo sofferto quest'anno è perché Di Natale non ci ha dato il solito contributo di gol a causa di vari acciacchi", ha esordito Pozzo.

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"Io sono da trent'anni qui, c'era bisogno di qualcuno che desse una mano all'inizio, poi sono rimasto da solo. Ho fatto per tre anni il presidente, poi ho fatto solo il tifoso. Il calcio per me  è passione, è entrato mio figlio e da quel momento abbiamo fatto le cose in modo migliore. Se da 20 anni siamo in Serie A questa è una cosa importante e 12 li abbiamo fatti con Di Natale, il nostro carro armato".

 Se abbiamo sofferto quest'anno è perché Di Natale non ci ha dato il solito contributo di gol a causa di vari acciacchi

Pozzo poi si emoziona: "E' un momento difficile da affrontare, Di Natale si è legato a Udine, ci ha fatto divertire e tutti noi gli riserviamo un grande affetto. Io dico sempre che se Totti gioca, può farlo anche lui: fisicamente sta anche meglio del giallorosso e all'Udinese sappia che le porte sono sempre aperte: se mi dicesse che vuole rimanere un anno, in aiuto allo spogliatoio va bene, ma non è nelle sue corde. Per me può fare anche due anni, ma deve prendere atto che non più il Di Natale di anni fa".

La maglia numero 10 potrebbe venire riturata: "Non ci abbiamo pensato, ma è un'idea. Quando faremo anche il museo dello sport, lui rimarrà un simbolo. Il miglior calciatore italiano l'abbiamo noi, questo è un dato. Se si vede la fattura delle giocate, non ne ho visti come Di Natale".

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Poi prende la parola lo stesso Di Natale, applaudito dai tifosi presenti: "Ho litigato tante volte con Pozzo, troppi ritiri! Però lui per me è stato importantissimo, sono stati 12 anni bellissimi, voglio ringraziare i tifosi: senza di loro questi traguardi valgono zero. Ho fatto una scelta di vita e l'ho fatta col cuore e la testa e sono contento di quanto ho fatto. Voglio ringraziare i miei genitori, le persone che mi hanno aiutato ad andare avanti. Grazie, ho fatto questi gol per me, per la società e per i tifosi. Altri giocatori mi chiedevano perché sono rimasto a Udine, io ho fatto questa scelta e i miei figli sono legati a questa città".

"Non vado via da Udine scomparendo, i miei figli sono di qui, ho le scuole calcio. Voglio fare due mesi di vacanza, poi vedremo che farò, Da giocatore non credo che ritornerò a Udine, cominciamo a lavorare sui ragazzi. La società è seria, ora vediamo di fare una squadra che non dia più preoccupazioni. L'Udinese non può arrivare all'ultima giornata per salvarsi", ha proseguito il capitano parlando del futuro. "Onestamente non so cosa farò, ho tante richieste, vuol dire che qualcosa di buono l'ho fatto, quando arrivo a Udine in autostrada dico ai miei figlie che questa è casa mia"

Grazie, ho fatto questi gol per me, per la società e per i tifosi (A. Di Natale)

Rimpianti di non aver vinto un trofeo? "Ci siamo andati vicino, ma qui a Udine i nostri premi sono i tifosi che anche a col Torino ci hanno applaudito. Quest'anno mi è successo di tutto, ma voglio giocare l'ultima partita allo stadio".

Di Natale in conferenza

I ricordi migliori sono "il ritorno da Catania, è stata una bellissima vittoria e un grandissimo campionato. Il compagno più forte? Sanchez, ma ci sono stati tanti bravi giocatori e da ognuno ho imparato qualcosa. Handanovic come portiere, Inler e Asmaoah a centrocampo, Quagliarella e Floro davanti ma negli ultimi anni l'Udinese ha avuto tanti bravi giocatori".

Il gol più bello senza dubbi è stato "quello alla Reggina, davvero una bella rete".

Sull'allenatore che ha dato di più non ha dubbi: "Guidolin mi ha appena mandato un messaggio che mi ha fatto commuovere: non è facile fare 208 gol in A e negli anni di Guidolin ci siamo davvero divertiti. Segnare qui a Udine è come aver vinto due mondiali".

 

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