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Rischia tutti

Lazio-Udinese, partita dove c'è il rischio di fare brutta figura. E per Pioli il rischio è alto

Redazione

Si gioca questo pomeriggio all’Olimpico di Roma Lazio-Udinese di Coppa Italia. Diciamolo subito: se il cammino delle due squadre in campionato fosse stato contrassegnato da un ritmo forsennato e da una posizione di classifica ben diversa da quella attuale, il match di oggi avrebbe costituito il classico impegno da affrontare onorando la manifestazione ma tendendo a preservare tutti i migliori in prospettiva campionato. Sia per i biancocelesti che per i bianconeri, invece, questa competizione tricolore inizia a rappresentare un valido obiettivo per far dimenticare ai rispettivi tifosi il brutto andamento in campionato nel breve periodo, un modo per alzare l’asticella delle ambizioni stagionali a lunga scadenza.

Ma soprattutto e’ un incontro di grande importanza per i due allenatori. Stefano Colantuono e’ animato da uno spirito di rivalsa dopo il pesante rovescio interno di sabato scorso nel match perso dall’Udinese contro l’Inter; probabilmente molto piu’ alta la posta in palio per uno Stefano Pioli che, dopo settimane di risultati molto altalenanti della Lazio culminati con il pareggio interno subito al 94’ lunedi’ sera nel posticipo ad opera della Sampdoria, stando a voci provenienti dalla capitale, si giocherebbe la permanenza all’ombra del Cupolone proprio in questa sfida di Coppa. Prima di soffermarci sull’analisi del momento bianconero, una considerazione sul frangente poco felice attraversato dal club del presidente Lotito: le problematiche sono tecniche e non solo, in sostanza per un team come quello laziale e’ davvero dura regalare un perno della retroguardia come De Vrji,  e poi bisogna considerare che ad inizio stagione il cervello della mediana Biglia era stato a lungo costretto ai box, cosi’ come non va dimenticato che quello che costituiva lo scorso anno l’elemento pronto ad esplodere, ovvero Felipe Anderson, risulta in questo scorcio di stagione stranamente involuto.

E se un elemento per reparto e’ infortunato o scende di rendimento rispetto agli standard a cui aveva abituato i tifosi, appare quasi pretestuoso scagliarsi per partito preso contro Lotito, che avra’ pecche e risultera’ inviso al pubblico di fede laziale, ma non puo’ essere considerato come l’unico responsabile della crisi nella quale gli aquilotti sembrano essere precipitati. Con quel pizzico d’orgoglio che dovrebbe caratterizzare ogni partita susseguente ad un’altra nella quale il passivo e’ stato pesante, e nella consapevolezza che del momento poco brillante degli avversari bisognerebbe approfittare, l’Udinese sara’ chiamata ad invertire la rotta rispetto alle ultime due uscite in campionato, anche perche’ uno stop all’ “Olimpico” oltre a significare un prematuro congedo dalla Coppa, non contribuirebbe a rendere piu’ sereno l’ambiente in vista dell’ultimo impegno dell’anno 2015 sul campo del Torino.

Il match contro i biancocelesti dovrebbe finalmente segnare il rientro in campo, dopo lungo infortunio – e resta solo da vedere se part-time o full-time- del brasiliano Guilherme, uomo attorno al quale fin dalla scorsa estate Colantuono intendeva far ruotare i movimenti in mediana. L’Udinese dovra’ in ogni caso dare dimostrazione di una ritrovata concentrazione: e’ proprio questo l’elemento che, venendo palesemente meno, ha dato origine ai tre errori individuali tre che hanno segnato in maniera irreversibile la gara persa contro l’Inter. Sull’asse Roma-Torino, tra questo pomeriggio e domenica sera alle 18.00, l’Udinese capira’ se sotto l’albero Babbo Natale sara’ magnanimo ed estrarra’ dal suo sacco delle strenne, oppure salutera’ sornione la truppa bianconera promettendo regali, ma solo per l’anno venturo.

Sergio Salvaro @MondoUdinese

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