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Salvezza buttata via. Ci si gioca tutto in 180′ minuti

Con il ko contro il Torino l'Udinese è tornata a lottare per la salvezza. Le ultima due gare contro Atalanta e Carpi saranno decisive, anche se proprio quella di Bergamo sarà la partita cruciale per la stagione dell'Udinese.

Stefano Bentivogli

Dopo la vittoria contro la Fiorentina lo scorso 20 aprile nel turno infrasettimanale, la salvezza sembrava cosa fatta per l'Udinese. Le due sconfitte consecutive contro Inter e Torino, oltre ai risultati della altre concorrenti per non retrocedere, su tutte il Palermo, hanno riportato i friulani sulla terra.

Che non sarebbe stata una stagione facile lo si sapeva, ma che a due giornate dalla fine l'Udinese fosse ancora li a lottare per non retrocedere nessuno lo aveva preventivato. Eppure la realtà è questa. Nelle ultime due partite i friulani hanno gettato al vento una salvezza che sembrava cosa fatta. Se con l'Inter può starci perdere a Milano, contro il Torino l'Udinese non ha scusanti. Prendere 5 gol in casa da parte di una squadra che ormai non aveva più obiettivi da raggiungere è stato deprimente. Ed è la prestazione e la condizione in generale che più preoccupano in vista delle ultime due partite.

L'Udinese infatti si gioca la salvezza negli ultimo 180' minuti del campionato contro Atalanta e Carpi. Ma è la tappa di Bergamo a diventare fondamentale. Contro la formazioni di Reja l'Udinese non ha alternative: deve solo vincere. Con i tre punti metterebbe in cassaforte la salvezza, giocando cosi l'ultima giornata in casa contro il Carpi con la mente libera e contro un avversario che probabilmente giocherà con il coltello tra i denti per restare in Serie A. Ma forse non basterà nemmeno questo. L'Udinese deve pensare a se stessa e a vincere, ma inevitabilmente un occhio andrà anche a quello che faranno le altre, in particolare proprio Carpi e Palermo. L'impressione è che a Bergamo si deciderà tutto altrimenti contro il Carpi sarà l'ultima battaglia per aggiudicarsi la guerra.

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