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Sosa: “Delneri fenomeno”

Il Pampa, ex dell’udinese e degli azzurri, legge la sfida di domenica: «il mio cuore è napoletano»

Redazione

Uno dei doppi ex più rappresentativi di Udinese e Napoli è senz'altro El Pampa Sosa, che alla Gazzetta dello Sport racconta le sue emozioni.  «Faccio la mia gavetta da tecnico, ho trovato un ambiente splendido grazie al presidente Dipierri, al d.s. Grillo e a Fabio Visone che mi ha convinto a venire qui. Il mio sogno è quello di arrivare in A, magari di sedere sulla panchina di una delle squadre cui sono più legato. Intanto, mi sono portato dietro un po’ di Udine e di Napoli».

Predilige il gioco di Sarri o quello di Delneri?

«Mi piacciono entrambi, non a caso la mia squadra alterna il 4-3-3 con il 4-2-3-1. Delneri è un vero martello sul campo, maniacale nella cura dei dettagli. Credo che riportando la difesa dell’Udinese a 4 abbia dato alla squadra nuove certezze. Gli schemi offensivi di Sarri, invece, restano validissimi anche senza un vero centravanti. Il Napoli fino alla trequarti avversaria gioca davvero benissimo, poi ovviamente adesso fa più fatica a fare gol».

Lo sa che il Napoli non vince ad Udine dal 2007-08, quando fece cinquina anche grazie a lei?

«Mi ricordo quella partita e la mia rete in spaccata, non esultai per rispetto dei vecchi tifosi. Sinceramente, non pensavo che il digiuno fosse così lungo. Tuttavia una spiegazione c’è: in Friuli questa sfida è molto sentita e l’Udinese la sbaglia raramente. Per tifosi e calciatori è una gara speciale e la squadra è portata a dare il massimo».

Quindi per il Napoli sarà dura anche stavolta?

«Direi di sì, e per l’Udinese sarà dura non sbagliare quella dopo. Succede spesso, dopo le energie che spendono col Napoli: basta guardare cosa è capitato lo scorso anno».

Che idea si è fatto del tribolato inizio di stagione dell’Udinese?

«L’organico nel complesso è buono, ovviamente non è semplice assemblare in fretta i tanti calciatori nuovi che lo scouting dell’Udinese, per me tra i migliori al mondo, mette a disposizione dell’allenatore. Delneri ha dato un’identità tattica precisa, sta esaltando le caratteristiche di alcuni elementi molto validi come Fofana e De Paul. Eppoi la coppia Thereau-Zapata è molto ben assortita».

In questi giorni si è parlato tanto di Zapata in chiave mercato. Lo riporterebbe a Napoli?

«Per ora deve fermarsi ancora sei mesi ad Udine, magari può chiudere la stagione con 12-15 reti. A quel punto tornerebbe a Napoli godendo di una considerazione diversa da quella avuta in passato».

Dunque, quale attaccante vedrebbe bene in azzurro a gennaio?

«Radamel Falcao e non prendetemi per matto. Il Napoli ha bisogno di gente così se vuole puntare a qualcosa in più del 3° o 2° posto. L’assenza di Higuain si sente e l’infortunio di Milik è stato un vero colpo di sfortuna. Ovviamente, la società farà le sue valutazioni. Io però sono per un giocatore importante come il colombiano, che si sta rilanciando nel Monaco».

 

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