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Thereau: L’obiettivo è di fare una grande stagione

Con il nuovo mister ci sono stati nuovi concetti di gioco. Mi ha subito dato fiducia e io ho provato a ripagarla, tanto è vero che fisicamente mi sento bene e mi conosco

Redazione

Cyril Thereau giocherà domenica contro l'Intera? La sensazione è che alla fine ce la possa fare, ma i dubbi permangono. Intanto il bomber francese ha raccontato le sue sensazioni a Sky: "Mi piace stare con gli amici e mio figlio e stare sempre accanto alla gente che amo. Andare in Francia quando posso, a trovare la famiglia. Sono cambiato poco. Sono molto orgoglioso di essere papà e approfitto al massimo quando posso per stare con lui". Infatti il piccolo è spesso in curva e, guarda cassa, quando è presente Cyril segna.....

 

Sulla stagione specifica che "mi sono sentito molto bene fin dall'inizio della preparazione. Ho fatto anche  tanti gol in amichevole, poi purtroppo  mi sono infortunato al polpaccio e per questo ho saltato quasi un mese di allenamento. Un peccato, perchè speravo di iniziare bene la stagione; poi quando c'è un cambio di allenatore c'è sempre una scossa nella squadra, quindi anche su di me perchè passavo un momento in cui iniziavo a giocare, però non mi sentivo benissimo fisicamente. Poi ho avuto la sosta e con il preparatore abbiamo lavorato tanto. Con il nuovo mister ci sono stati nuovi concetti di gioco. Mi ha subito dato fiducia e io ho provato a ripagarla, tanto è vero che fisicamente mi sento bene e mi conosco: quando è così, riesco a rendere e faccio gol. Adesso ho più responsabilità: calcio anche i calci di rigori.  L'obiettivo è di fare una grande stagione: fermarmi a 11 gol sarebbe un peccato. Quando faccio gol quel tipo di esultanza è automatica: l'ho scelta con amici".

Un punto debole? Onestamente ammette che  "il fatto di non essere sempre lineare nelle prestazioni forse è sempre stato un mio punto debole. Ma ho bisogno di sentirmi bene fisicamente per rendere. E' vero che quest'anno mio figlio è venuto due volte e io ho fatto una doppietta: non è un caso, non è fortuna. Vuol dire che ho profuso lo stesso impegno del solito, ma avevo qualcosa di più in testa perché volevo rendere felice mio figlio. Scuramente questo aiuta: adesso lo devo portare più spesso".

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