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Udinese, è corsa a due tra De Canio e Pioli

De Canio è forte del favore di squadre e pubblico. Pioli piaceva già ai tempi di Bologna. Attenzione all'outsider Giampaolo. Ma alla fine per l'Udinese 2016/17 sembra essere corsa a due

Redazione

Il campionato sta oramai per finire, la salvezza aritmetica ha aperto da subito la porta alle voci sul prossimo allenatore che dovrà condurre l'Udinese a un campionato decisamente migliore.

Ad oggi la corsa appare a due, anche se non si esclude un terzo intruso. I candidati maggiori sono Gigi De Canio e Stefano Pioli, vecchio pallino dei Pozzo.

L'attuale tecnico bianconero ha il contratto in scadenza a giugno. “Penso che parleremo del rinnovo la prossima settimana, dopo la chiusura del campionato. Non era previsto negli accordi iniziali, ma la società mi ha dimostrato stima e fiducia. Vedremo cosa uscirà fuori. Da parte mia chiaramente c’è il piacere di lavorare in una società seria”, ha affermato l'allenatore lucano domenica sera.

Dalla sua all'incontro con Pozzo potrà portare il favore di squadre e pubblico e non è poco. I giocatori a più riprese si sono espressi favorevolmente. Felipe, che dovrebbe prendere i galloni di capitano la prossima stagione,  dopo la gara con l'Inter non ha avuto dubbi: "Penso che sarà confermato. Ha fatto le scelte giuste, quindi perché no...".

I tifosi nella grande maggioranza sembrano essere con il tecnico che ha regalato la salvezza. Ma non è solo per questo che si sono schierati con lui. De Canio fin dal primo giorno ha cercato un rapporto con la gente, ha abbattuto alcune barriere, se rimane ne abbatterebbe ulteriori. Piace per il carattere riservato e per come si propone sempre in maniera elegante.

Il prossimo anno potrebbe lavorare dall'inizio sulle basi già messe, magari portando la squadra a un gioco che alla fine sbocchi in un 3-4-3, il sogno di Pozzo.

L'alternativa è però di rilievo: Stefano Pioli, colui che ha guidato la Lazio in Champions, anche se poi è stato eliminato ai preliminari (no senza critiche nei suoi confronti). I Pozzo lo avevano 'fiutato' già ai tempi di Bologna, ma allora costava troppo e Lotito se ne appropriò. Oggi il presidentissimo laziale non vede l'ora di mollare il contratto. L'Udinese pare che da settimane abbia chiesto la disponibilità di massima. Inizialmente c'era anche la Fiorentina interessata, ma la conferma di Sousa l'ha tagliata fuori. Oggi c'è la Samp che ha rotto con Montella a poter inserirsi all'ultimo.

Pioli ama giocare con la difesa a quattro: rilevante per lui è il ruolo del trequartista, visto che è proprio questo ruolo a determinare il passaggio da 4-4-2 a 4-2-3-1 (nella Lazio è stato Mauri a fare questo).

A Udine dovrebbe adattarsi anch'egli alla difesa a tre come hanno fatto anche i suoi predecessori?  questa la domanda principale a cui dare risposta. Un tecnico deve avere carta bianca su come impostare la squadra. A Udine sembra esistano alcuni 'dogmi', che però negli ultimi anni non hanno prodotto un granché.

GLI ALTRI Rolando Maran sembra essere stato blindato dal Chievo, ma rimane comunque un nome. Così come quello di Marco Giampaolo, vecchio pallino da quando era al Siena.

Di certo il dilemma avrà vita breve: a bocce ferme, probabilmente già nella seconda decade di maggio Pozzo scioglierà i dubbi.

 

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