udinese

Udinese e vecchi merletti

La nota positiva è Jankto, che per fortuna e per sommossa popolare alla fine è rimasto. L'uomo in più in mezzo, dove altrimenti ci sarebbe un altro buco.

Monica Valendino

L'Udinese non si può dire che non lavori sul mercato e non cerchi di cambiare pedine. Peccato che la sensazione è che lo stia facendo pensando già al prossimo anno, anche perché - diciamolo - questo oramai può portare una posizione dignitosa, ma nulla più. Del resto pure Gino Pozzo lo ha fatto intendere, di occasioni ce ne sono poche, se ne capita una bene, altrimenti...

Forse se n'è reso conto anche quel guerriero di Delneri che ha capito che i vecchi mali non si curano con la bacchetta magica. Vero che il gioco è migliorato, ma è altrettanto vero che alcuni elementi paiono ancora fuori luogo.

Kums presentato come acquisto evento, per adesso si sta rivelando un modesto centrocampista, qualche cosa di buono in fase difensiva, ma da uno che aveva segnato a raffica in Belgio ci si attendeva anche gioco e gol.

Fofana paga l'età acerba e forse qualche elogio di troppo, chissà anche da parte di qualche agente. Era partito col turbo, ora inizia a sembrare un'Arna quando non è in giornata, e le giornate no iniziano a diventare troppe.

Di Zapata si è già detto tutto o quasi, se non il ricordare che da tempo il giocatore sa che tornerà Napoli a fine anno. A fare cosa non è dato sapere, ma intanto anche se la professionalità in campo non è mai venuta meno, i gol per lui sono una chimera. Ed essendo stato preso come prima punta non è cosa da poco.

Thereau con Delneri sembrava finalmente guarito, il nuovo contratto, nuovo entusiasmo, ora invece sembra essere tornato in quel limbo sia in campo sia fuori, con l'aria da chansonnier che ha perso le note.

Infine De Paul: altro acquisto presentato come campione. Lo dicevamo allora, lo ribadiamo. Ricorda Ortega della Samp anni novanta, quello sbarazzino che in nazionale argentina prese subito la maglia numero 10di Maradona  come se nulla fosse. La tecnica c'è, ma non basta, gli manca un ruolo e tropo spesso lo vediamo perfino in difesa (commettendo parecchi errori).

Dall'altra parte della medaglia troviamo un Perica che scalpita giustamente e che vede le chance ridotte a pochi minuti nella ripresa, un Aneglla perso dai radar, un Heurtaux dato sul piede di partenza come Adnan, un Lodi che aspetta solo di capire che biglietto aereo prendere, un Hallfreddson che paradossalmente sta involvendosi tornano a perdere la bussola in mezzo al campo, laddove era diventato importante pedina prima dell'esplosione di Fofana.

Poi Balic, che da mezzala sarebbe utilissimo, ma che per adesso fa lo spettatore pagato, Evangelista che è indefinibile, un Matos sempre pronto a dire la sua sulla fascia, ma usato col contagocce, e un Ewandro che dopo l'infortunio si deve capire che farà.

La nota positiva è Jankto, che per fortuna e per sommossa popolare alla fine è rimasto. L'uomo in più in mezzo, dove altrimenti ci sarebbe un altro buco.

Insomma vecchie cose: una rosa non facile da gestire perché livellata su valori medi (a volte proprio mediocri) e scegliere uno piuttosto che un altro porta qualche malumore. E' successo in passato, capita anche a Delneri, che in più degli altri ha l'appoggio popolare e  un carisma diverso. Ma basterà?

Se non saprà trovare le giuste motivazioni in tutti sarà dura portare avanti una campionato che non sia la fotocopia di quello fatto da Stramaccioni. In attesa di Carmona (forse), Cigarini (forse), Cristante (forse), o chicchessia la squadra ha bisogno di una cura ricostituente che però deve venire dall'alto: troppi silenzi, la presenza è indiscutibile, ma le strigliate anche pubbliche aiutano a volte a smuovere qualcosa. Invece la paura che abbiamo da fuori è che si tema di ferire qualche agente e si parli solo se 'punzecchiati'. Il vecchio Paròn Pozzo in situazioni analoghe sarebbe quanto meno esploso.

tutte le notizie di

Potresti esserti perso