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Udinese, l’ora dei fatti

Con la Roma l'Udinese deve ostentare spirito di rivalsa, ma anche qualche novità per non rischiare di finire già alla prima giornata in un vortice pericoloso

Monica Valendino

Tre giorni al via del campionato, tanti i dubbi che aleggiano sull'Udinese che sembra ancora la fotocopia della squadra che ha faticato per due stagioni e la scorsa ha rischiato la Serie B.

I nuovi arrivi possono cambiarle volto? Innanzi tutto serve avere il coraggio di lanciarli, poi c'è l'annosa questione del modulo che sembra oramai superato dai fatti, infine tutti questi giovanotti andranno considerati in Serie A perché le amichevoli fatte non possono dare indicazioni se non parziali.

All'orizzonte c'è la Roma che ambisce da subito a una stagione di vertice. L'anno scorso all'andata fu un'agonia per i bianconeri anche per via di una formazione a dir poco improbabile. Al ritorno la gara costò la panchina a Colantuono e ci fu la prima vera contestazione (seppur civile) da anni.

Oggi che succederà? Dopo l'eliminazione in Coppa Italia l'Udinese rischia già di infognarsi in un vortice pericoloso, ma in queste gare le motivazioni (sommate a una condizione ancora così così per entrambe) possono cambiare qualcosa.

La voglia di rivalsa dopo l'emanazione per mano dello Spezia può diventare forza positiva, ma servirà anche altro.

Per ora la sensazione è che quella formazione che sabato è uscita tra i fischi possa essere confermata, anche se ci sono alcuni ballottaggi importanti.

Angella potrebbe prendere il posto di Heurtaux, Jankto di Armero e Peñaranda potrebbe cominciare dall'inizio assieme a Zapata.

Il venezuelano dai capelli d'oro deve ancora crescere sia di condizione sia tatticamente, ma forse è quello che assieme a De Paul ha più qualità in squadra: per cui forse è meglio lanciarlo subito e poi eventualmente sostituirlo piuttosto he cercare la carta jolly in extremis, magari a giochi compromessi.

Iachini dovrà anche considerare il modulo: il 3-4-1-2 che sta provando sarà anche offensivo, ma senza equilibrio rischia di diventare vulnerabile in contropiede come pochi. Fofana e Badu come mediani non convincono ancora, centralmente l'Udinese si fa bucare ancora troppo, ma alternative non ce ne sono se si vuole continuare con questo schema. Semmai si può tornare al 3-5-2 classico, con il regista basso, magari (ri)lanciando definitivamente quel Balic che non sarà al top della forma, ma rischia di rimanere un ufo se non gli si da fiducia. Lodi l'alternativa che si conosce.

Conterà però soprattutto la mentalità: la voglia di rivalsa va bene, ma se non si trova quell'alchimia nel gruppo che si traduce con spirito di sacrificio tra giocatori non si andrà lontano.

Di certo c'è che l'Udinese da un ottimismo che è sembrato a qualcuno di facciata mostrato in pre stagione rischia di passare a un pessimismo concreto già alla prima giornata. Il calendario non consente paese di riflessioni, calcoli. Si comincia e si deve farlo bene.

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