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Udinese, mai così male in attacco dal ritorno in A

Mai un attacco così povero in casa Udinese da quando è tornata in Serie A. Stefano Colantuono  è però soddisfatto di quanto sta facendo la squadra: «Abbiamo creato il giusto e quelli del Napoli mi hanno fatto osservare che nessuna squadra...

Monica Valendino

Mai un attacco così povero in casa Udinese da quando è tornata in Serie A. Stefano Colantuono  è però soddisfatto di quanto sta facendo la squadra: «Abbiamo creato il giusto e quelli del Napoli mi hanno fatto osservare che nessuna squadra aveva mai messo in difficoltà l'undici di Sarri come la mia. Purtroppo non siamo riusciti a evitare la sconfitta, ma va bene lo stesso, i progressi si vedono.  A questo punto spero di recuperare qualcuno degli infortunati. Siamo in salute anche come condizione fisica, purtroppo ci manca il gol. È vero che è out un elemento importante come Zapata, ma sono convinto che sapremo migliorarci là davanti anche senza il suo apporto».

Intanto l'Udinese ha il penultimo attacco della A (assieme al Carpi, peggio ha fatto solo il Verona), ma soprattutto mai dal suo ritorno nella massima serie è stata così sterile.

Nel 1995 alla dodicesima giornata le reti (il 70 per cento a firma di Bierhoff) erano 12., 15 l'anno seguente e ben 25 nel terzo anno targato Zac, col 3-4-3 che prendeva il dominio della Serie A.

Nel 1998, sempre alla stessa giornata con Guidolin in panchina, le reti erano 15, le stesse dell'anno seguente con De Canio.

Ben 21 nel 2000/01, tre in più che nel 2001/02, mentre con l'avvento di Spalletti nel 2002 le reti sono scese a 11 nel primo anno, poi 16 e quindi 18 nell'anno che coincise con l'arrivo in Champions.

13 le reti segnate nel 2005/06 in un campionato tribolato, le stesse ottenute dal primo anno di Marino, quando l'Udinese invece riprese a volare: 14 e 19 le altre reti sotto la gestione Marino, con Di Natale, Quagliarella, Floro e Pepe che incantavano.

15 le reti al primo anno di Guidolin (quello con le 5 sconfitte iniziali), poi 13 per due anni e 16 a chiudere il ciclo del tecnico di Castelfranco. Anche con Stramaccioni a questo punto della stagione le reti erano ben 15.

Insomma mai così male in attacco: modulo, assenza di Zapata, Di Natale che non splende più, riserve non eccelse, gioco stantio e difensivo, ognuno ha la sua spiegazione, rimane il fatto che mai come oggi urge trovare il gol.

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