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Udinese, problemi e l’ansia di fare punti

L'Udinese si presenta con la Fiorentina con la voglia dei tre punti che significherebbero salvezza virtuale: ma non mancano i problemi. Per ora a fare la differenza in classifica per i bianconeri son quei fondamentali sei punti presi con Juve e...

Monica Valendino

Il calcio, si dice, è fatto di episodi. Per cui condensando il campionato dell'Udinese in alcuni di essi si può tranquillamente dire che per adesso sono i sei punti conquistati tra Juve (alla prima) e Napoli (tre settimane fa) a fare la differenza. Senza quelle due provvidenziali vittorie ora i bianconeri sarebbero davvero con le mutandine sporche. E scusate il francesismo.

Anche perché questa squadra è stata capace di imprese memorabili quest'anno, naturalmente al contrario. Ha donato ben sei punti al Palermo che se oggi ha ancora un flebile sospiro di vita è proprio grazie ai regali dell'allora squadra di Colantuono. Ha regalato tre punti al Carpi in una gara che è meglio non far vedere la sera ai bambini per non rischiare che facciano incubi (e con gli emiliani che si ritroveranno, eventualmente, all'ultima giornata nello scontro diretto con due risultati su tre). Ha replicato col Frosinone, vanificando di fatto la vittoria ottenuta all'andata e passando in svantaggio anche qui negli scontri diretti.

Insomma senza quelle due santissime vittorie con Napoli e Juve oggi, per dirla alla Oronzo Canà, sarebbero volatili per diabetici. Invece, tutto sommato, l'Udinese può ancora giocare con la calcolatrice alla mano, sapendo che ottenendo tre punti nelle prossime cinque gare la missione salvezza dovrebbe essere compiuta.

Ma questo non basterà per i tifosi e nemmeno, probabilmente, per De Canio che se  vuole tentare di rimanere il prossimo anno deve ottenere molto di più. Il tecnico col Chievo per la prima volta  non ha convinto: è sembrato terrorizzato dal non fare risultato (comprensibile),  ha lasciato fuori all'ultimo istante Armero (motivi tecnici la spiegazione del tecnico), rilanciando un Pasquale che odorava di naftalina per poi cambiarlo con Adnan che sapeva di sudore, quello dei viaggi di dieci giorni che l'hanno tenuto fuori dall'Italia (e dai campi). Proprio quest'ultimo 'caso' non è piaciuto: Di Natale, senza allenarsi in gruppo è stato estromesso. "Si può cambiare idea" ha detto De Canio in conferenza alla vigilia della sfida con la Fiorentina, ma è chiaro che i due pesi e le due misure ci sono state.

Ora c'è la Fiorentina di Sousa. Altro incrocio del destino in un certo senso per il tecnico lucano. Il portoghese non è più saldissimo sulla panca viola, specie dopo alcune cene galeotte con altri club. I della Valle avrebbero puntato Stefano Pioli, proprio uno dei candidati forti anche per Udine (assieme a Maran e Stellone). Se la Fiorentina torna però a vincere con continuità tutto si dimentica, per questo la gara del 'Friuli' diventa importante e difficilmente verrà affrontata come una scampagnata di fine stagione.

L'Udinese però non può scherzare più: rimandare ancora il timbro salvezza sul passaporto porterebbe tensioni ulteriori, ansie e gare non facili, come quella con l'Inter di sabato prossimo. Certo Frosinone e Carpi difficilmente arriveranno assieme  a 38 punti, mentre il Palermo a questo punto è chiamato a un miracolo.

Ma i bianconeri non possono scherzare con il fuoco. A Udine non si vuole credere nel fato, ma nelle certezze. E De Canio quali ha per la gara con i viola?

Badu e Armero convocati, ma entrambi acciaccati. La ragion di stato sembra aver prevalso per il colombiano che comunque non dovrebbe essere della partita: al suo posto Pasquale favorito su Adnan, ma non si esclude nemmeno il gran ritorno di Edenilson.

Se il ghanese non ce la fa pronto Hallfredsson con Kuzmanovic davanti alla difesa, Fernandes e Widmer sulla destra.  In difesa al posto di Felipe, squalificato, Piris favorito su Wague. con Heurtaux e Danilo a completare il terzetto. In avanti sembra che verrà data ancora fiducia a Zapata assieme a Thereau.

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