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Udinese, tra campo e mercato

L’Udinese si sta dividendo tra campo e mercato. Sul terreno verde le prime impressioni dicono che l’impegno è tanto: Colantuono si sta dimostrando quello che tutti si attendevano, un generale che non trascura nulla. I richiami ai suoi...

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L'Udinese si sta dividendo tra campo e mercato. Sul terreno verde le prime impressioni dicono che l'impegno è tanto: Colantuono si sta dimostrando quello che tutti si attendevano, un generale che non trascura nulla. I richiami ai suoi sono frequenti, capita di osservare qualche sguardo 'perplesso' tra i giocatori, inutile nasconderlo, ma s alla fine in silenzio si esegono gli ordini. Del resto il tecnico bada al sodo: fa provare e riprovare finché non è contento del risultato. Che poi sul campo di gioco non sempre ha gli effetti sperati. A Klagenfurt, contro lo Schalke, per esempio, l'Udinese ha giocato benino a detta dei tifosi, Colantuono si dice soddisfatto, ma in panchina lo si è visto anche tirare qualche imprecazione, segno che ovviamente c'è ancora molto da fare.

I dettagli - si sa -  fanno la differenza, quindi l'Udinese ha molto da lavorare sotto questo profilo.

Per ora le prime indicazioni (parziali) dicono che Di Natale è già in forma, ma lui segue sempre un suo programma specifico, sa cosa può dare e cosa no. In campionato sarà difficile vederlo titolare sempre, per cui serve un ricambio. Thereau è una seconda punta, Nico andrà via. Aguirre per ora conferma che ha qualche difficoltà, vedremo se solo dovuta alla preparazione.

In mezzo piace (tanto) Valerio Verre: sarebbe un peccato privarsene. Il borsino dice che Guilherme appare più ligio al dovere, ma il passo va sveltito. Le mezzali nell'idea di gioco di Colantuono sono fondamentali e qui c'è da migliorare tanto.

In difesa Bubnjic ha ancora limiti caratteriali (vedasi ammonizione in Austria), mentre per Domizzi vale il discorso fatto per Totò: non si può pretendere di penare che faccia 38 partite, serve un'alternativa.

Dal campo al mercato il passo è breve: in entrata per ora c'è sempre il nome di Zapata (ma la trattativa è terribilmente complicata, come riportiamo in altro articolo), altre soluzioni sembrano estemporanee e da bollare come 'voci'. Serve vendere prima che acquistare, questa è l'unica verità di questo frangente: Scuffet, Romo, Brkic in porta sono di troppo (e tutti validissimi), in difesa il croato e Naldo (piace al Nantes) in sembra che lasceranno Udine. Faraoni in mezzo è un altro candidato a lasciare il Friuli.

Prima si sistemano queste posizioni, prima si potrà ragionare su cosa portare a casa: il difensore e la punta appaiono ancora come obiettivi primari. Se Zapata va a posto, manca una casella. Il tempo c'è. Sia sul campo per limare i difetti, sia sul mercato che è appena cominciato nonostante tutto.

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