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Udinese, troppo poco contro la rabbia della Lazio

Nulla da fare per l'Udinese contro la Lazio: troppo fragile e come al solito in vena di qualche regalo.

Redazione

Diciamo che la fortuna quest'anno non sta bussando alla porta dell'Udinese. Che ci mette sempre del suo nelle sconfitte, sia ben chiaro, ma che di certo non può ritenersi baciata dalla Dea bendata.

Infortuni, giocatori non sempre al meglio, mettiamoci poi un calendario non favorevole né in campionato né in  Coppa Italia e i giochi sono fatti, si fa per dire naturalmente. Gli ingredienti al contrario si sono materializzati all'Olimpico dove la Lazio passa pur essendo anche lei una voragine infernale di problemi di ogni genere. Ma il suo cuore alla fine ha prevalso, complici anche disattenzioni bianconere e con i bianconeri decimati per l'infortunio occorso ad Aguirre, che si somma a quello di Thereau e terrà in apprensione Colantuono nei prossimi giorni.

L'Udinese non ha saputo offrire una squadra degna di tenere testa ai capitolini, e paradossalmente si è sciolta quando è andata in vantaggio grazie a un gioiello di Kone, mai capitalizzato. Fino a quel momento sofferenza, alternata a pressing, insomma la squadra di Colantuono ha tentato di tenere il campo finché ha potuto, ma poi le seconde linee hanno mostrato ancora una volta i loro limiti. Guilherme è ancora fuori forma,anche se la sua presenza potrà essere utile, diciamo che è  rinviato a giudizio; l'estemporanea coppia d'attacco formata da Perica e Evangelista è parsa un esperimento azzardato che conferma ancora la loro acerbità. In difesa le solite piccole grandi disattenzioni, insomma poche idee e la solita grinta non potevano bastare.

Peccato, ma la sfortuna voleva che passando si andasse a casa della Juve, mentre dall'altra parte del tabellone Alessandria, Spezia e Carpi la fanno da padrone. Insomma, piccoli segnali. Come quello che ha visto il Torino soccombere 4-0 nel derby: attendiamoci domenica un toro scatenato che vuole chiedere scusa ai suoi tifosi.

E l'Udinese che ci mette sempre del suo, non può nemmeno considerarsi favorita dagli incroci del calendario, ma prima di recriminare su questo è bene che pensi ai suoi limiti: ne ha, e soprattutto dietro i titolari si conferma che manca qualcosa, al di là dell'impegno.

 

 

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