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Udinese: Un mese per capire la squadra

L'Udinese di Iachini è ancora divisa tra la 'vecchia guardia' e ' le nuove leve': Il compito del tecnico da qui a un mese è trovare il giusto mix.

Monica Valendino

L'Udinese è ancora incomprensibile, o meglio nemmeno tanto: la 'vecchia squadra', quella che ha faticato a salvarsi l'anno scorso, non ha nulla da dire in più. Gente che appare decisamente appagata, fuori ruolo, o comunque inadatta. La 'nuova guardia' lascia trasparire alcune buone cose, ma ora il compito di Iachini è trovatore un giusto mix.

Non tutto il vecchio è da buttare (Felipe, Heurtaux, Badu, Widmer appaiono ancora oggi importanti), non tutto il nuovo che avanza va getta subito in mischia (Evangelista e Hamdi devono crescere ulteriormente). Ma in mezzo c'è una squadra che deve prendere forma e dove serve intervenire con scelte che a qualcuno staranno strette, ma appaiono imprescindibili.

Partiamo dalla difesa: Danilo 'beccato' continuamente dai tifosi, sa che non basterà solo parlare in campo. Ma a questo punto serve provare Angella, uno che oltre che avere l'appoggio popolare è anche uno che sa essere pericoloso in avanti sulle palle inattive, oltre che portare qualità dietro.

In mezzo impossibile continuare con il Lodi visto l'anno scorso e in parte quest'anno davanti alla difesa: in un ruolo determinate come questo serve avere il coraggio di insistere su Balic. Il croato dovrà anche crescere, normale, ma urge qualcuno che sappia non solo giostrare il pallone, ma che sappia anche determinare i tempi della manovra e fare una fase di recupero che ad oggi sembra mancare col napoletano. Sempre in mezzo al campo è chiaro che sulla sinistra si rischia: Jankto è un esperimento importante, il giovane ceco in mezzo sarebbe chiuso e sta imparando velocemente. Da insistere perché Armero e Adnan non sembrano poter dare quello che serve in quella zona, ovvero propulsione e copertura.

Poi come mezzala sinistra c'è l'imbarazzo della scelta: serve però cercare fin da subito un titolare, poi chi sta dietro sa che deve mangiare campo per recuperare. De Paul è un esperimento interessante, ma ci sono anche Fernandes, Hallfrdsson, Fofana, Kone. Tanti, forse qualcuno di troppo.

Infine l'attacco: anche qui un reparto sovraffollato dove serve capire quale sarà la coppia titolare, chi saranno i due rincalzi e chi, invece, deve sgomitare per cercare di farsi vedere. Ad oggi i quattro principali attori appaiono essere Peñaranda (tutto da scoprire, ma arrivato per un posto fisso), Thereau, Zapata e Matos. Ma attenzione a gestire la concorrenza. Il nervosismo fin qui visto  può essere figlio proprio di tante incertezze sui ruoli all'interno dello spogliatoio.

Tanto non è sempre bello. Iachini da qui all'inizio del campionato ha il compito di scremare la rosa, individuare la squadra tipo che non può prescindere dall'inserimento di qualche giovane.

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