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Udinese- Verona, derby da testacoda

Il giorno del derby si avvicina: per uno come Stramaccioni capire Udinese-Verona non è difficile. Lazio-Roma e Inter-Milan non sono partitelle da oratorio. Insomma, la tensione sa tenerla a bada, anche se va detto e ridetto che questo derby...

Monica Valendino

Il giorno del derby si avvicina: per uno come Stramaccioni capire Udinese-Verona non è difficile. Lazio-Roma e Inter-Milan non sono partitelle da oratorio. Insomma, la tensione sa tenerla a bada, anche se va detto e ridetto che questo derby triveneto lo sentiamo più noi friulani che i veronesi. Ovvio, anche da parte scaligera non c'è simpatia, ma qualsiasi sentimento di stracittadina è ben altra cosa. 

Semmai le preoccupazioni di Strama sono incentrate sul fatto che il Verona è una belva ferita, che il suo allenatore è bravo e ha grinta da vendere e la trasmetterà sicuramente ai suoi in una partita dove, tra l'altro è un ex e si narra che anni fa (dopo Galeone) Pozzo avesse pensato anche a lui come sostituto. Poi, invece, arrivò Marino e la storia è cambiata.

Passato a parte, anni '80 nel cassetto dei ricordi, il presente dice che gli scaligeri sono in emergenza:  Sorensen, Ionita, Obbadi, Jankovic e Sala sembrano irrecuperabili, anche se Mandolini spera di riuscire ad avere almeno gli ultimi due. La nota positiva riguarda invece Hallfredsson che ha scontato il turno di squalifica e Martic che è rientrato in gruppo.

In attacco nel tridente c’è un dubbio fra Lazaros e Gomez, mentre in difesa, al posto dello squalificato Marques, dovrebbe agire Rodriguez.  Per il resto Mandolini chiede grinta e ritrovare la fame di vittorie che aveva caratterizzato il Verona l’anno scorso.

Per evitare che il 4-3-3 che la scorsa stagione mise sotto i bianconeri, Strama riproporrà sì la difesa a tre, ma chiederà ai suoi la fame vista nel secondo tempo di San Siro. Perché il modulo è importante, ma è l'atteggiamento a fare la differenza. E proprio dalle indicazioni ricevute in allenamento dai suoi, se li vede più o meno carichi e in forma, dipenderà la scelta dell'ultimo tassello: Fernandes o Kone dietro a Di Natale oppure due punte con Thereau alle spalle del capitano? Dopo la rifinitura il tecnico romano avrà la risposta, noi altri lo scopriremo quando leggeremo le formazioni ufficiali, che per il resto no avranno cambiamenti rispetto a Milano, tranne il ritorno dell'esperienza di Domizzi in difesa. Silva, recuperato, potrebbe essere utile a partita in corso (difficile che si giochi un cambio già all'inizio non avendo il brasiliano 90 minuti intensi nelle gambe), mentre per Muriel ci potrebbe essere la convocazione per prendere di nuovo contatto col ritmo gara.

Poi il resto è derby: o forse è meglio chiamarla gara importante per le due rappresentanti del Triveneto. Per l'Udinese c'è un'Europa che non è distante, per il Verona una zona B sempre vicina.

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