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Gazzetta: Higuain ci mette il timbro

L’analisi della Gazzetta dello Sport il giorno dopo Napoli-Udinese Ancora lui. Un altro gol, prezioso e pesante, per se stesso e per il Napoli che non perde contatto con le zone alte della classifica. Un’altra prodezza, e sono nove quelle...

Monica Valendino

L'analisi della Gazzetta dello Sport il giorno dopo Napoli-Udinese

Ancora lui. Un altro gol, prezioso e pesante, per se stesso e per il Napoli che non perde contatto con le zone alte della classifica. Un’altra prodezza, e sono nove quelle realizzate in campionato, dedicata a chi ritiene che questa squadra non sia dipendente dal suo talento: i numeri evidenziano, in maniera incontrastabile, che quando segna Gonzalo Higuain, la vittoria è assicurata. Ed è andata così anche contro l’Udinese, che Colantuono ha schierato a difesa di Karnezis per tre-quarti di gara, salvo poi divenire un tantino più intraprendente negli ultimi venti minuti, quando ha provato a riequilibrare il risultato. 

SPAZI RISTRETTI Col trascorrere dei minuti e con l’avversario chiuso nella propria metà campo, si era capito che la partita l’avrebbe potuta sbloccare soltanto una giocata talentuosa, proprio quella che il Pipita ha regalato al pubblico del San Paolo, infilando Karnezis, dopo 8 minuti dall’inizio della ripresa, con un gran diagonale di sinistro: il pallone ha attraversato tutta la porta prima di sbattere sul palo e finire in rete per l’esplosione del San Paolo. La gara con l’Udinese ha confermato quanto già visto in altre partite, quando gli avversari si schierano a difesa della propria porta. Il Napoli ha fatto fatica ad aprirsi gli spazi necessari per concludere e quando c’è riuscito è stato bloccato dalle parate di Karnezis, prodigioso in due occasioni, nel primo tempo, quando ha respinto prima sullo stesso Higuain (28’), diagonale di destro, e poi su Callejon lanciato a rete da Hamsik. Colantuono ha optato per le marcature strette, a ciascuno il proprio uomo, così Lodi ha avuto pochi palloni giocabili dovendosi preoccupare, innanzitutto, di tenere Jorginho, mentre il solo Badu ha tentato di avviare qualche ripartenza, con Widmer pendolino sulla fascia destra. (...)

SPINTA INARRESTABILE L’aggressività dell’Udinese ha convinto Sarri (alla 15esima partita di fila senza k.o. tra Serie A e coppa) a dirottare il gioco sugli esterni, dove Hysaj a destra e Ghoulam a sinistra hanno imperversato senza pause. La loro spinta è stata continua, come i tanti cross che hanno proposto con le loro incursioni offensive. Ma a Higuain è mancato l’appoggio di Callejon e Insigne. Il primo si è distinto nelle fasi di recupero, mentre è stato servito poco negli ultimi venti metri. L’altro, invece, non ha mai calciato verso la porta e non ha trovato la misura giusta sugli assist. E se il gioco è stato attivo sulle fasce per tutti i novanta minuti, in mezzo al campo sono mancate le invenzioni di Marek Hamsik, poco incisivo e poco partecipe alla manovra. In compenso, si è visto un grande Allan che contro la sua ex squadra ha disputato una delle migliori prestazioni da quando è a Napoli. Nel ruolo di incontrista ha dominato su Iturra e ha raddoppiato su Lodi quando il fantasista bianconero ha portato palla

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