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Inter-Udinese: il commento del Corsport

A seguire il commento del Corriere dello Sport a Inter-Udinese 1-2 L’Udinese ha aperto la prima crisi dell’Inter di Mancini che, con un punto nelle sue prime tre panchine nerazzurre in Serie A, adesso è più vicina alla terzultima posizione...

Monica Valendino

A seguire il commento del Corriere dello Sport a Inter-Udinese 1-2

L’Udinese ha aperto la prima crisi dell’Inter di Mancini che, con un punto nelle sue prime tre panchine nerazzurre in Serie A, adesso è più vicina alla terzultima posizione (-7 dal Chievo impegnato stasera) che al terzo posto (-9 dal Genoa). Grazie a un primo tempo ben giocato, Ranocchia e compagni sembravano aver creato i presupposti per tornare al successo che manca loro dal 29 ottobre (1-0 alla Sampdoria) e invece si sono squagliati nella ripresa quando, di fronte alle prime difficoltà, hanno perso tutta l’intensità e lo sprint che avevano messo alle corde l’Udinese. I bianconeri si sono imposti con merito confezionando la prima rimonta fuori casa della stagione e segnando in 10’ tanti gol quanti ne avevano realizzati nelle 6 precedenti trasferte. Le reti di Bruno Fernandes e Theraux hanno steso l’Inter, interrotto un digiuno di vittorie che durava dal 26 ottobre e scatenato i fischi di San Siro che dopo l’esonero di Mazzarri e l’arrivo di Mancini sperava di essere uscito da un tunnel la cui fine viceversa è ancora lontana. 

UDINESE TUTTA DIETRO . Prima di dilapidare tutto nella ripresa, l’Inter aveva creato le premesse per far sua la partita in un primo tempo che l’Udinese ha interpretato nella stessa maniera (sbagliata) di 7 giorni fa quando, ancora a San Siro, aveva sfidato il Milan. La formazione di Stramaccioni non ha giocato e si è messa tutta dietro ad aspettare gli avversari: ha puntato su difesa e ripartenze, ma i suoi attaccanti erano troppo distanti dalla linea mediana, quasi due corpi estranei al resto di una squadra “bassa” e impaurita. Mancini, che per l’occasione ha abbandonato il modulo con gli esterni offensivi per puntare sul 4-3-1-2 che tante soddisfazioni gli ha regalato nella sua prima era nerazzurra, ha chiesto ampiezza della manovra e nei primi 45’ i suoi uomini hanno tenuto molto il pallone (67% di possesso) schiacciando nella sua metà campo un’Udinese preoccupata soprattutto di fare densità a centrocampo. I friulani hanno usato poco i cambi di gioco per azionare gli esterni e non hanno saputo trovare contromosse all’aggressività degli avversari. Così l’Inter ha tenuto alta la linea difensiva, è stata corta e soprattutto ha mostrato intensità e aggressività a dispetto di una manovra non ancora fluida. 

ANCORA ICARDI . I nerazzurri sono passati in vantaggio quasi allo scadere del primo tempo con un grande assist di Guarin che ha pescato in profondità Icardi, tenuto in gioco da Piris. Maurito è scattato con tempismo e, con il settimo gol in 7 partite di A a San Siro, ha fatto secco Karnezis permettendo a Mancini di non rimpiangere più di tanto la traversa timbrata da Kovacic (21’) e il successivo “miracolo” di Heurtaux che ha murato una conclusione a colpo sicuro di Palacio. Poco da dire sulla legittimità dell’1-0 dell’Inter che forse avrebbe potuto rientrare negli spogliatoi avanti di più di un gol. 

CHE RIMONTA . A inizio ripresa Stramaccioni ha fatto la sua mossa chiedendo al centrocampo di alzarsi e azzardando un maggior pressing sull’inizio della manovra avversaria. E’ bastato per trasformare la squadra che di colpo ha preso coraggio e ha iniziato a giocare anche nella metà campo avversaria. Di Natale ha impensierito due volta la difesa nerazzurra prima di chiamare alla grande parata Handanovic. Il campanello d’allarme è stato ignorato da un’Inter sotto choc che è calata in intensità e ha incassato un terribile uno-due nell’arco di 10’, dal 15’ al 25’, con un gioiello di Bruno Fernandes e con la rete di Thereau (terzo sigillo in trasferta per lui, sui 4 della squadra), favorito da un retropassaggio scriteriato di Palacio. L’ingresso di Osvaldo al posto dell’infortunato Icardi non ha dato i frutti sperati e l’Inter non ha più reagito: si è buttata in avanti con idee confuse e il fortino dell’Udinese ha retto fino alla fine permettendo a Stramaccioni e Stankovic, ex di turno, di festeggiare. 

Corriere dello Sport

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