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Messaggero Veneto: Bagnoli, che battaglia con l’Udinese

Apertura del Messaggero Veneto riservata all’intervista a Osvaldo Bagnoli: È un arcobaleno la vita di Osvaldo Bagnoli, 80 anni di saggezza, l’uomo dello scudetto del Verona, datato 1985. «Ma il cuore ormai è solo gialloblù, domenica...

Monica Valendino

Apertura del Messaggero Veneto riservata all'intervista a Osvaldo Bagnoli:

È un arcobaleno la vita di Osvaldo Bagnoli, 80 anni di saggezza, l’uomo dello scudetto del Verona, datato 1985. «Ma il cuore ormai è solo gialloblù, domenica sarò allo stadio assieme a mia moglie per vedere la partita con l’Udinese». Già, l’Udinese, prossima avversaria dell’Hellas: c’è anche il bianconero nel passato del Bagnoli calciatore, «per due volte», sottolinea lui per ricordare quegli anni, uno distante dall’altro, quando la musica in Italia sventolava Bandiera Gialla con Gianni Pettenati: erano le stagioni 1960-’61 e 1967-’68 e «non sono state una meraviglia sul campo, fuori invece mi sono trovato benissimo», aggiunge per continuare a dipingere il suo arcobaleno che si era tinto in precedenza di rossonero, quando iniziò a giocare, e sul finire della carriera da allenatore di nerazzurro, con l’Inter. (...)

(...)L’Udinese viaggia poco più in alto e non è stata sempre convincente: con una vittoria il Verona potrebbe agganciarla. «Sarà una partita difficile e nervosa che potrebbe essere decisa dagli episodi. In poche parole la vedo come una battaglia sportiva, come spesso succede tra due squadre che occupano queste posizioni». Rientra Pazzini tra i gialloblù, mentre l’Udinese non avrà la torre Zapata, fuori a lungo come Toni: un’iniezione di fiducia per Mandorlini? «Ho letto di Pazzini. E di altri elementi che sembrano aver recuperato in pieno. Sono dei particolari importanti, ma per esperienza dico che è difficile che uno uscito da un infortunio sia subito decisivo. Bagnoli, un pronostico se la sente di farlo? «Le rispondo come facevo quando incontravo un mio collega nei corridoi dello stadio prima del calcio d’inizio: vinca il migliore. Io spero però che sia l’Hellas». 

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