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Messaggero Veneto: Corradi racocnta Delneri

Il mister è uno che va seguito. Quello del Chievo era un gruppo sano, ricordo che a fine allenamento ci fermavamo di nostra spontanea volontà a rivedere le partite per capire dove potevamo migliorare.

Redazione

Apertura del Messaggero Veneto dedicata a Corradi che racconta Delneri.

«Vi racconto Gigi Del Neri». Bernardo Corradi è stato allenato per due stagioni dal nuovo tecnico dell’Udinese. Era l’anno 2000 quando l’attaccante si accasò al Chievo. Promozione in serie A alla prima stagione, quinto posto e qualificazione Uefa alla seconda.

«È stata la svolta della mia carriera – racconta l’ex centravanti –, l’anno dopo passai alla Lazio e fui anche convocato in Nazionale. In quei due anni ho messo le basi per il resto della mia carriera».

Cosa c’era di Delneri in quella squadra?

«Il mister è uno che va seguito. Quello del Chievo era un gruppo sano, ricordo che a fine allenamento ci fermavamo di nostra spontanea volontà a rivedere le partite per capire dove potevamo migliorare. Ho letto la sua intervista di presentazione a Udine. Delneri è il classico friulano, grande lavoratore. La nostra settimana tipo era: allenamento al martedì, doppio al mercoledì e giovedì e venerdì sera in ritiro anche se si giocava alla domenica. E si vinceva spesso. Ricordo una trasferta a Pescara con gli avversari che andarono più di venti volte in fuorigioco».

 Delneri come viveva questa situazione?

«Era un martello. È un allenatore che pretende molto, quando ha trovato squadre che davano la massima disponibilità ha ottenuto risultati anche all’Atalanta e alla Sampdoria. Ai ragazzi dell’Udinese dico: mettetevi a sua disposizione e vedrete che i risultati arriveranno».

Entrare a stagione in corso può essere un problema per un allenatore come Delneri?

«Fossimo a metà stagione potrei dire di sì, ma visto che è passato poco più di un mese di campionato dico di no. Ha il tempo per valutare la squadra, e in caso di necessità, chiedere qualcosa alla società per il mercato di gennaio».

Cosa può dare Delneri all’Udinese?

«Essere friulano credo possa essere un valore aggiunto. Quello di Udine è un pubblico molto esigente anche perchè abituato bene, ma quando riconosce alla squadra il massimo impegno è comprensivo e ti dà tanto».

 Kums può essere il suo Corini? «Diciamo di sì. Le caratteristiche sono quelle».

Nelle squadre di Delneri gli attaccanti hanno sempre segnato parecchio, vero?

«Sì, segnano tanto e vengono anche sostituiti spesso perchè lui chiede grande partecipazione anche in fase di non possesso. Io al Chievo ero il giocatore di serie A che subiva e al tempo stesso commetteva più falli». Quei due anni a Verona sono stati un trampolino di lancio per lei... 

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