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Messaggero Veneto: Ultras a gamba tesa sul nome dello stadio

Ancora il caso naming sulle pagine di cronaca del Messaggero Veneto La sensazione netta, ormai, è che il progetto dell’Udinese calcio di abbinare il nome dello sponsor principale degli ultimi anni – Dacia, il marchio automobilistico low cost...

Monica Valendino

Ancora il caso naming sulle pagine di cronaca del Messaggero Veneto

La sensazione netta, ormai, è che il progetto dell’Udinese calcio di abbinare il nome dello sponsor principale degli ultimi anni – Dacia, il marchio automobilistico low cost del gruppo Renault – a quello di Friuli nell’impianto appena rinnovato piaccia soltanto a una manciata di persone. Piace ovviamente ai piani alti della società di viale Candolini, da dove è nata l’idea, in qualche corridoio di palazzo D’Aronco, visto che in tempi di Patto di stabilità più di qualcuno guarda con estremo interesse alla percentuale di introiti che l’Udinese si impegnerebbe a versare nelle casse comunali, ma a pochi altri esterni. Certamente non convince – utilizzando un eufemismo – i tifosi bianconeri.

«Negli anni abbiamo visto e subito di tutto – hanno scritto gli ultras –, da porzioni di maglia dedicate ad altre squadre di altri sport (per di più della “non amata” Napoli) a loghi regionali con simboli puramente amministrativi (anche qui della “non amata” Trieste). Il freddo popolo friulano ha sempre accettato queste “innovazioni” mentre gli ultras hanno sempre voluto evidenziare che quella stoffa ha un valore più alto di un mero spazio commerciale ad uso della società. É notizia di questi giorni che la stessa società abbia interesse a cambiare nome dello stadio appena riammodernato, per dedicarlo allo sponsor tecnico che ci ha accompagnato gli ultimi tempi. Probabilmente ai vari addetti al commercio che stanno gestendo questa faccenda, sfugge che il nome Friuli fu dato quando la seconda grande scossa del terremoto si fece sentire appena dieci giorni dopo l’inaugurazione del nuovo impianto. Fu la nostra grande tragedia a suggerire il nome, così come il piazzale antistadio si chiama “Argentina” in onore dei friulani che emigrarono in Sudamerica, per fame, ma comunque col Friuli nel cuore. Per cui, cercate di entrare nell’ottica delle idee, che il volere, anzi il pretendere il nome Friuli non è un cruccio degli ultras ma solo una questione di rispetto verso i 989 morti, vittime di un destino bastardo». 

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