rubriche

Pablito Rossi: “Quagliarella a Udine? La mossa giusta!”

Paolo 'Pablito' Rossi racconta la Juve, il campionato di nuovo avvincente ed elogia un campione eterno come Di Natale. Sul suo erede ha un nome: Quagliarella

Monica Valendino

Per tutti è semplicemente Pablito, l'eroe di Spagna '82, uno degli attaccanti più amati della storia d'Italia. Ma Paolo Rossi ha segnato la storia anche della Juve e come lui stesso racconta avrebbe potuto segnare anche quello dell'Udinese. Invece... "Invece il Vicenza alla fine mi vendette al Perugia e non se ne fece più nulla, ma i contatti ci sono stati".

Dal passato al presente, a un campionato che vede la Juve arrivare a Udine con nove vittorie consecutive alle spalle e una ritrovata fame di scudetto: "La Juve si giocherà il titolo, questo è certo - afferma Rossi -. E', anzi,  una delle più accreditate assieme al Napoli. Sull'Inter ho qualche dubbio: la squadra c'è ed è solida, ma ha vinto nove gare 1-0, qualche problema c'è a livello di gioco, che non è piacevole come quello della Juve e del Napoli. Magari se la giocherà, anche se oggi non mi convince. Rimane il fatto che finalmente c'è un campionato davvero bello, ci sono più squadre che se la possono giocare. Ci voleva dopo l'egemonia della Juve che non ha avuto rivali".

La Juve che vedremo a Udine sarà quindi la migliore possibile: "Si è completamente ritrovata: sembrava che dopo aver perso tre giocatori chiave  avesse perso anche personalità, invece piano piano i nuovi si sono inseriti, hanno solo avuto bisogno del rodaggio. Allegri è stato davvero bravo, anche se inizialmente aveva perso qualche partita: nessuno a ottobre avrebbe scommesso in un recupero, questo è segno di vitalità. Non c'è dubbio che ora la rosa appare completa, Dybala, Alex Sandro si sono inseriti e stanno facendo la differenza".

Si giocherà in uno stadio gioiello, il 'Friuli', che aprirà i battenti in tutti i settori: "Lo Stadio dell'Udinese dà immagine, ed è importante: ci si basava solo sulla Juve fino ad oggi e i benefici per lei ci sono stati. Dal pubblico maggiore, alla vicinanza col campo. Entrare in uno stadio così è bello per i tifosi e per i giocatori: poi è adatto al calcio e certamente porta qualche punto in più, difficile tradurre in quanti, ma è un beneficio. Vedi la Juve come ha costruito proprio i successi in casa".

Udine esempio da seguire, eppure..."Non so perché in Italia non si facciano gli stadi: si sa che quando si ha che fare con le Amministrazioni comunali ci sono problemi sempre. Invece di incentivare gli investimenti, li ostacolano. Uno stadio è un investimento sul sociale, non solo per un club. Se io fossi un amministratore agevolerei di corsa ogni progetto come quello dei Pozzo".

Uno stadio che il prossimo anno non vedrà più Di Natale che smetterà, probabilmente anche assieme a Totti e Toni. Una perdita non da poco per il calcio italiano: "Di Natale, con Tottti e Toni è stato il simbolo di questi anni:  si sono tolti soddisfazioni incredibili fino a tarda età. Ma Totò ha fatto ancora di più, non è facile arrivare a 38 anni  sulla breccia e da prim'attore. E' un merito, è stato possibile forse per come si sono gestiti. E' un peccato perderli, sono un patrimonio del nostro calcio. Purtroppo dietro c'è poco, questo è l'amara verità: chi sta dietro non spinge".

Per sostituirlo n Friuli sognano Quagliarella: "Credo sia la mossa giusta, Quagliarella per altri tre anni potrebbe giocare ad alto livello, l'Udinese potrebbe essere la soluzione ideale, prenderlo sarebbe un affare".

tutte le notizie di

Potresti esserti perso