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Da Muriel, ai senatori, all’appagamento: la rivoluzione interrotta dell’Udinese

E’ una rivoluzione interrotta, quella che  attanaglia l’Udinese. Stramaccioni, da persona intelligente, come durante la Perestrojka di Gorbaciov, sapeva che non poteva sradicare usi, costumi e soprattutto gerarchie appena arrivato,...

Monica Valendino

E' una rivoluzione interrotta, quella che  attanaglia l'Udinese. Stramaccioni, da persona intelligente, come durante la Perestrojka di Gorbaciov, sapeva che non poteva sradicare usi, costumi e soprattutto gerarchie appena arrivato, imponendosi come un generale di ferro. Sapeva che ci sarebbe voluto tempo. Però si è trovato subito in una situazione dove lui stesso ha dovuto districarsi fino ad oggi sempre in piena emergenza.

MERCATO Chi dice che l'abbia fatto lui si sbaglia: lui ha dato consigli, ovviamente, è stato accontentato in questo senso per Thereau, ma di certo non avrebbe mai avallato la cessione di Lopez senza avere n sostituto. La prossima cessione certa di Gejio a gennaio la accetta, sperando che almeno Aguirre arrivi. Da tempo dice che l'attacco è corto, non è una scusa è una amara realtà che si collega all'eterna incompiutezza di Luis Muriel.

MURIEL Altro infortunio, altro stop: nulla trapela ufficialmente, ma si teme un altro mese senza di lui. Che nel 2014, nella gestione Strama ha collezionato appena 200 minuti circa e zero gol, mostrando volontà nell'impegnarsi, ma anche incompatibilità con Di Natale.

I SENATORI Strama ha idee in testa per la 'sua' Udinese, ma le alternative proposte dietro sono inesistenti: troppo giovani o già sul mercato (vedi Coda, Faraoni e Alahassan) le riserve, per cui anche i cambi sono stati scelte estemporanee. Altro che due per ruolo. Guilherme che è unico per determinate caratteristiche, non ha alternative. In questo ci mettiamo il declino dei senatori, Di Natale a parte. Domizzi e Pinzi giocano e non giocano, scelta tecnica in parte, perché i due evidentemente non garantiscono 90 minuti ad alta intensità. Lo si è visto con Domizzi terzino. Il loro tramonto però dev'essere gestito con pazienza, non si può escludere una classe politica reggente da anni tutto di un colpo e qui Strama è bravo a cercare di dare loro motivazioni, con alcuni ci riesce, con altri meno.

APPAGAMENTO Quello che molti sanno e nessuno dice è che serpeggia ancora quel senso di inspiegabile appagamento in più di qualche elemento: forse chi ha il contratto a vita e sa che il tram per le grandi città è passato da tempo, chi, invece, è giovane e lo aspetta. Di certo quello che l'anno scorso era emerso dopo l'eliminazione dalla coppa, non è stato estirpato. Il mercato doveva e poteva essere fatto diversamente: l'abolizione delle comproprietà di certo a influito, ma c'è sempre quel tarlo sui possibili rientri dalla consorelle che nasce: Angella, Murillo, Abdi, Battocchio, Rovini, Casigliano tanto per fare alcuni nomi siamo certo che non sarebbero stati utili per completare la rosa?

In tutto questo sembra certo solo che Strama ha ottenuto in queste condizioni 21 punti, piaccia o meno. E a Genova può andarsi a giocare una gara che può valere per l'Europa. Chiudere l'anno così sarebbe non solo una rivincita verso le critiche esagerate, ma anche il modo migliore che le qualità tecniche ci sono, forse manca qualcos'altro per completare questa Udinese. Pozzo ha detto che a gennaio se serve interverrà: il mese caldo (si fa per dire) si avvicina.

"moval©Mondoudinese

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