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Fortino (molto ino) ‘Friuli’

Fortino quando si parla di Stadio Friuli è solo un diminutivo: diciamo un forte piccolo piccolo, dove da aprile scorso gli avversari scorrazzano più o meno indisturbati. Il perché di tanto stentare è difficile da spiegare: la pressione di fare...

Monica Valendino

Fortino quando si parla di Stadio Friuli è solo un diminutivo: diciamo un forte piccolo piccolo, dove da aprile scorso gli avversari scorrazzano più o meno indisturbati.

Il perché di tanto stentare è difficile da spiegare: la pressione di fare risultato, l’effetto boomerang con gli avversari che danno il 110 per cento, un po’ di sfortuna, ma anche e, lasciatelo dire, anche una Udinese non di certo brillante. La squadra bianconera anche col Genoa mostra i difetti congeniti già evidenziati da tempo (ben prima dell’avvento di Colantuono). Gioco prevedibile su un Di Natale troppo isolato, un Thereau che coccia sul capitano, poco gioco sulle fasce  e centrali che hanno un baricentro basso.

Insomma arsenico e vecchi merletti: di questo passo l’Udinese faticherà a raggiungere i 40 punti. Se non da una accelerata tra le mura domestiche non può pretendere di trovare sempre un Bologna qualunque come avversario fuori casa.

Le assenze pesano, anche se il tecnico bianconero minimizza. Il punto è che la rosa non ha qualità particolari a cui attingere, anzi la sensazione è che ci siano tanti corridori, poca qualità e tanta confusione.

Insomma nulla di nuovo all’orizzonte se non il fatto che è giusto rimarcare: a Udine si è sparato su Guidolin al quarto anno per questo non gioco, si è sparato su Stramaccioni imputandogli tutto il possibile, ora forse ci si dovrebbe accorgere quanto abbiamo sempre sostenuto, ovvero che gli allenatori sono bravi si hanno una buona squadra a disposizione. Moduli e numeri sono relativi: l’Udinese ha dimostrato che sia con il 4-4-2 e suoi affini, sia col 3-5-2 e suoi affini stenta.

Che poi alcune scelte di quest’anno lascino perplessi (vedi puntare su Marquinho piuttosto che su Fernandes)  sono un contorno per una bistecca che non c’è.

C’è anche chi illuminato dal bagliore dello schermo di Football Manager si è inventato possibili arrivi esotici in avanti (Paolucci o poco altro) per rimediare all’assenza di Zapata. Ma costui, forse, si è dimenticato prima di spiegare perché secondo lui non si è cercato di trattenere chi si aveva in casa (Vydra, Ighalo…). Domandone alle quali il club bianconero dovrà prima o poi dare una risposta definitiva, che non sia solo ‹ il benessere complessivo › della holding del calcio.

Perché a Udine c’è malessere e l’Udinese è da tempo una malaticcia la cui cura non sembra facile. (Foto Zimbio)

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