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Possiamo “ryder” solo a metà

L'Udinese può Ryder, pardon ridere solo a metà: ma proprio l'esordio di Matos, assieme a quello di Hallfredsson, sono la cosa migliore uscita dal pari con l'Empoli

Paolo Minotti

Era quasi fatta, ed invece possiamo ryder solo a metà.

Peccato, perchè l'inserimento iniziale di Ryder Matos ed Emil Hallfredsson, oltre alla ritrovata verve di Fernandes, autore di un gran passaggio sull'azione che ha portato al gol di Zapata, ci avevano fatto ben sperare, mentre nel secondo tempo invece siamo spariti sotto la pioggia, quando l'Empoli oltre al rigore sbagliato da Saponara aveva avuto altre occasioni prima di arrivare al pareggio al novantesimo.

Un vantaggio mal gestito, forse anche a causa di alcuni cambi, ma soprattutto per l'incapacità di chiudere la partita lasciando l'iniziativa ai toscani per tutta la seconda parte della gara.

Positivo il ritorno al gol di Zapata che ha ritrovato anche lo spunto di forza andando via in alcune occasioni all'avversario di turno.

Nemmeno Karnezis che aveva rimediato all'ingenuità di Alì Adnan è bastato per portare a casa i tre punti.

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Resta comunque un pari, importante, che oltre a dare continuità, muove la classifica e tiene a debita distanza le inseguitrici.

Rimane positivo anche l'impatto dei debuttanti, Hallfredsson invece c'ha messo esperienza, senso tattico e peso specifico, calandosi bene fin dai primi minuti nella nuova realtà bianconera.

Matos catapultato subito in campo da Colantuono, ha sorpreso per la velocità con la quale ha saputo ribaltare le azioni, per come ha saputo assistere i compagni, ma anche per la capacità di tenere palla. Una vera rivelazione, forse inaspettata.

Un regalo della Fiorentina, anzi due, che oltre ad avercelo girato dal Carpi che lo ha lasciato andare, ha anche battuto gli emiliani all'ultimo minuto.

Resta il fatto che era quasi fatta, anche se possiamo ryder solo a metà.

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