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Udinese, non basta un tempo da grande squadra. Ora testa al Cagliari

E’ uscita tra gli applausi l’Udinese contro il Napoli, ma il ko interno contro gli uomini di Sarri brucia parecchio, soprattutto per il modo in cui è maturato

Massimo Liva

E’ uscita tra gli applausi l’Udinese contro il Napoli, ma il ko interno contro gli uomini di Sarri brucia parecchio, soprattutto per il modo in cui è maturato. I bianconeri, dopo un primo tempo tatticamente impeccabile, hanno vissuto dieci minuti di black out ad inizio ripresa, praticamente regalando due reti agli avversari, palesando preoccupanti ingenuità difensive.

E’ un vero peccato anche perché fino alla rete del vantaggio di Insigne l’Udinese aveva giocato alla pari del Napoli, rendendosi anche pericolosa in particolare con Zapata nella prima parte del match. L’errore grossolano e più evidente è stato quello di Widmer ma è tutto il reparto a non aver dato sufficienti garanzie nei primi minuti della ripresa. Contro squadre del livello del Napoli non è ammissibile commettere errori di questo tipo senza il rischio di essere puntualmente puniti com’è poi accaduto, ed è un peccato perché ingenuità di questo genere vanno poi a macchiare una prestazione globalmente molto positiva da parte dei bianconeri friulani.

Si è fermata a quattro la striscia dei risultati utili consecutivi da parte degli uomini di Delneri, ma nonostante la sconfitta, anche contro il Napoli di Sarri si sono viste cose molto positive e che rendono ottimisti in vista dei prossimi impegni contro avversari più alla portata dei bianconeri. L’atteggiamento ancora una volta è stato da subito quello giusto da parte della squadra friulana, l’Udinese ormai ha la mentalità del proprio tecnico, l’intenzione è quella di provare a giocarsela contro qualsiasi avversario senza alcun timore reverenziale e la scelta iniziale di Delneri di puntare su Matos piuttosto che su De Paul è indicativa in questo senso. Il pubblico friulano ha apprezzato e ha sostenuto incessantemente l’Udinese dal primo all’ultimo minuto di gara, la curva Nord comunque vada vince sempre ed è ammirevole per il sostegno e la vicinanza alla squadra.

Come ha dichiarato il mister a fine partita dispiace soprattutto per il pubblico aver perso in questo modo, c’erano tutte le premesse per vivere una serata magica al Friuli ma purtroppo non è andata così’. Cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno, l’Udinese contro un avversario di altissimo livello che punta allo scudetto si è dimostrata all’altezza della situazione, giocandosela alla pari e questo deve dare morale e autostima in vista di due impegni fondamentali contro Cagliari e Bologna. Certo è che uno Stipe Perica cosi frizzante e quasi sempre decisivo diventa complicato tenerlo fuori, mister Delneri ci starà sicuramente ragionando sopra per capire se la punta croata possa essere più determinante da inizio gara o se entrando a partita in corso.

Ora testa al Cagliari, avversario insidioso soprattutto in casa propria, match da prendere con le molle e da affrontare con attenzione e personalità. C’è da capire in questo momento se il problema difesa possa essere risolto tramite il lavoro o qualche soluzione tattica alternativa o se sarà necessario intervenire sul mercato per cercare di migliorare un reparto al momento punto debole della squadra.

L’Udinese di Delneri è stata capace di giocarsela alla pari con Juventus e Napoli partite in cui è stata penalizzata solo dal risultato, questo deve dare maggiore consapevolezza nei propri mezzi per dare una sterzata ad una classifica che non rispecchia il reale valore dei bianconeri. C’è da “sgarfare” ancora parecchio per risalire in classifica ma con mister Delneri in panchina al Friuli si rivede finalmente un buon calcio ed è tornato l’entusiasmo, ingrediente fondamentale per ottenere risultati importanti.

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