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Udinese, serve alzare il tasso tecnico

Sette pappine in due gare non possono essere causate solo da episodi: gli errori commessi sono gravi e si conferma che a questa Udinese manca qualità

Monica Valendino

D'improvviso, ma nemmeno poi tanto, ci si accorge che questa Udinese non ha poi molte qualità e chi doveva fare il salto non l'ha fatto, lasciando così una rosa un po' appassita.

Colantuono cerca di fare squadra, non vuole sentir parlare di seconde linee ed elogia le ultime prestazioni. Ma al di là dell'impegno rimangono solo sette pappine prese, sei delle quali causate da improponibili errori dei singoli: BaduEdenilson e Piris a Firenze, Fernandes, Domizzi e Lodi contro l'Inter. Tutti esperti, tutti giocatori che hanno commesso leggerezze imperdonabili. E se un indizio non basta a fare una prova, sei sono più che sufficienti, anche se serve capire qual è la prova che condanna l'Udinese.

C'è chi ha tirato in ballo proprio l'atteggiamento: Colantuono vuole pressing alto e alta intensità, ma forse non è che questo abbia tolto lucidità? Difficile, visto che certi errori sono arrivati nel primo tempo, quindi a condizione ottimale.

Allora cosa li provoca? Imputare il tutto a semplici episodi è la strada più facile, ma forse anche quella sbagliata. Nascondersi dietro al dito della prestazione non aiuta a comprendere perché l'Udinese abbia sbagliato tanto. E si rischia di creare alibi, senza contare che la domanda sorge spontanea: quando non si giocherà così, quanti gol si dovranno subire?

Provocazione a parte l'unica risposta per ora valida è che a questa squadra manca talento. Fernandes è un eterno incompiuto, Marquinho un oggetto misterioso, Iturra un buon corridore, ma poco altro, Kone e Guilherme devono ancora cominciare la loro stagione di fatto.

Davanti, poi, dietro al 'vecchio' Totò e al non più giovane Thereau c'è ancora il nulla: troppo acerbi sia Aguirre sia Perica.

Ecco che dal mercato servirà non solo una punta, ma anche un centrocampista e, forse, un difensore se Heurtaux e Domizzi dovessero partire. Non sarà facile perché a gennaio solitamente non si fanno affari. E con i posti per gli extracomunitari finiti il cerchio si stringe. Di certo per fare un campionato se non altro divertente, come auspicato da Pozzo, non basta quello che c'è. Non bastano le prestazioni e non possono passare inosservati gli errori. Serve alzare il tasso tecnico.

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