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Gsa Udine, Cuccarolo: “Ho trovato un gruppo molto unito”

Il centro ex Virtus Bologna ha grande voglia di riscatto dopo una stagione deludente: "Con Lardo spero di trovare la giusta serenità per fare un buon campionato". Intanto "elogia" la colonia veneta: "Siamo in tanti e questo mi rende molto contento"

Castellini Barbara

Un incubo retrocessione da cancellare e il desiderio di raccogliere nuove soddisfazioni a Nord Est. Con questo spirito Gino Cuccarolo, centro originario di Asolo (in provincia di Treviso) classe '87, è giunto in Friuli dopo aver collezionato numerose presenze nel massimo campionato - e una in azzurro nel 2012 - con le casacche di, tra le altre, Treviso, Biella e Virtus Bologna. Proprio con la casacca emiliana il "Gigante" (222 centimetri di altezza e il 55 come numero di scarpe), ha vissuto una stagione molto deludente conclusasi con la retrocessione in A2. Ma adesso c'è solo la voglia di ripartire, in un gruppo, quella di Gsa Udine, collaudato e motivato. Così ha raccontato a MondoUdinese.it, che lo ha raggiunto in ritiro a Gemona del Friuli.

Cuccarolo, con quali aspettative e obiettivi è giunto a Udine?

Sicuramente vorrei fare una stagione migliore della scorsa, sono reduce da una retrocessione con la Virtus Bologna... anche se non è stata colpa di noi giocatori, ci sono stati alcuni problemi societari. Se pensiamo che altre grandi squadre come Sassari o Venezia non ci hanno pensato due volte a esonerare l'allenatore alle prime difficoltà, mentre una società storica come Bologna non ha fatto nulla fino alla fine di campionato. Quindi il primo obiettivo è sicuramente la salvezza, poi vediamo quello che riusciremo a fare.

Le sue primissime impressioni sull'Apu?

E' un bel gruppo e sono particolarmente contento che siamo una squadra quasi completamente veneta. Ci sono Manuel (Vanuzzo, ndr), che conoscevo già da tempo, Riky Truccolo che è di Pordenone ma siamo lì, Mauro Pinton e il giovane Tommy (Gatto, ndr). Ma ciò che conta soprattutto è che siamo sempre insieme, anche con gli americani, questo significa che il gruppo c'è.

Si è fatto raccontare qualcosa dello scorso anno? Di come è arrivata questa promozione?

Sì, ho parlato soprattutto con Riccardo (Truccolo, ndr) che mi ha spiegato delle battaglie che hanno compiuto e di come siano riusciti a conquistare un posto in A2. Mi sembra che siano tutti carichi e pronti per questa nuova stagione.

Cosa potrà dare a questa squadra?

Cerco di fare qualsiasi cosa, ma soprattutto metto sempre l'anima e il cuore in campo. Cercherò di dare un grande contributo a questa squadra, facendo il meglio possibile.

Conosceva già coach Lardo?

E' un grande allenatore, in Italia tutti lo conoscono. Ha fatto molti anni in serie A ed è in grado di adattarsi a ogni tipo di squadra. Quest'anno con lui spero di trovare la serenità giusta per fare un buon campionato.

Lei che ha avuto importanti esperienze in categorie superiori, che consigli darebbe a chi in A2 arriva per la prima volta?

Sinceramente non me la sento di dare consiglio. Posso solo dire di lavorare duro ogni giorno in allenamento per dare qualcosa in più durante la partita.

Infine, chiudiamo con una considerazione. Ci siamo emozionati guardando la finale di Rio tra l'Italvolley di Blengini e il Brasile, ma si è dato una risposta sul perchè l'Italbasket non sia riuscita a qualificarsi per le Olimpiadi, pur avendo un bacino altrettanto importante dal quale attingere?

Il talento di sicuro non manca, considerando la presenza di italiani in Nba. Secondo me, è stata solo sfortuna. Ci sono giocatori come Belinelli, Gallinari e Datome che sono i trascinatori di questa Nazionale e di cui siamo tutti orgogliosi... Spero sempre che gli altri componenti della squadra ci mettano un minimo almeno di quello che fanno loro per ottenere grandi risultati.

 

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