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Gsa Udine, Lardo: “Il derby? Un test, affronteremo Trieste con coraggio”

Il tecnico bianconero presenta l'attesa sfida con l'Alma in programma venerdì alle 20.30 al PalaCarnera: "Siamo consapevoli dei valori del team di Dalmasson, ci servirà per capire a che punto siamo"

Castellini Barbara

Voglia di stupire. Ancora. Mentre le immagini del derby dello scorso 19 marzo ancora sono vive negli occhi e nella memoria dei tifosi bianconeri, la Gsa Udine si appresta a vivere un'altra sfida dalle grandi aspettative. Venerdì alle 20.30, infatti, al PalaCarnera arriverà la capolista Alma Trieste, assoluta protagonista del girone Est di Serie A2 e candidata principale alla promozione in A1. "Sarà una gara completamente diversa da quella della scorsa stagione", ha sottolineato coach Lino Lardo in conferenza stampa.

Coach, in questo momento, classifica alla mano, sembra che le motivazioni più forti siano per la Gsa. E' d'accordo?

Direi di no. Intanto il derby, aldilà delle posizioni in classifica, è sempre una partita da giocare per 40 minuti in apnea. Loro vogliono consolidare il loro primo posto in classifica. Sono già qualificati per le Final Eight, ma c'è ancora un girone di ritorno da giocare. Le motivazioni saranno al massimo per entrambe le squadre.

Per una partita come questa è più difficile togliere pressioni...

E' una partita per certi versi facile nel dare le motivazioni ai giocatori. Tutti sentono in maniera particolare questa partita, sono consapevoli dell'importanza del match. Sto cercando di dare serenità alla squadra.

Come sta Mauro Pinton?

A soli 20 giorni dall'operazione alla mano, direi bene. Non so ancora se lo utilizzeremo, comunque ieri ha svolto uno scampolo di allenamento assieme ai compagni, oggi un po' di più. E' sicuramente un bel segnale rivederlo in campo.

Quali saranno le chiavi della partita con Trieste?

Noi dobbiamo cercare di arginare la loro furia difensiva. Trieste è una squadra che ti costringe a giocare male e a ripartire in contropiede. In difesa non dovremo concedere contropiedi o canestri facili, dovuti a errori in attacco, dobbiamo gestire i ritmi. Se riusciamo ad attaccare bene possiamo fare una buonissima partita.

In alcune gare, specialmente in casa, la squadra prende vantaggio poi per qualche minuto sembra che si spenga la luce. Si è dato una spiegazione?

Più di una volta ci è successo questo. Dobbiamo mantenere la continuità e cercare di capire quando è il momento di rallentare o giocare per un certo obiettivo in attacco. Non abbiamo un playmaker che possa gestire questi momenti, ma è un aspetto sul quale stiamo lavorando ogni giorno.

E' una critica a Veideman?

No, ma Rain è un giocatore a cui piace attaccare. Anche sabato scorso in un momento particolare della partita gli ho chiesto di giocare palla lunga, lui invece ha visto uno spiraglio e si è buttato dentro. Non è un difetto, ma è una sua caratteristica.

Con il rientro di Pinton e l'arrivo di La Torre, si prospetta qualche problema di abbondanza...

Ci sono degli aspetti maggiormente positivi. Avere a disposizione di avere un roster lungo mi consente di avere più soluzioni. L'aspetto che devo gestire al meglio è quello di tenere motivati tutti. Vorrei avere giocatori che possano dare al meglio, non scontenti, in questo momento sono coperto nei piccoli e nei lunghi. Mi tengo questo roster, ho parlato con i ragazzi spiegando che la società è ambiziosa. Vogliamo raggiungere i play-off. Tutti sono consapevoli che stanno giocando in una squadra che magari dà loro meno minutaggio, ma può arrivare a raggiungere grandi traguardi.

Come sta Michele Ferrari?

Si sta allenando molto bene. A Bergamo, se non avesse avuto bisogno di tirare il fiato, avremmo portato a casa la partita. Non c'è nessun problema, così come per Benevelli che a Bergamo ha giocato poco e sabato scorso contro Montegranaro è stato tra i protagonisti. Ho chiarito questi aspetti di gestione con i ragazzi.

Ha ricordi particolari legati a Trieste?

Sì, ho esordito in Serie A da giocatore nel 1982 proprio contro Trieste quando militavo a Torino. Era il sogno della mia vita che si avverava. Quella gara mi è rimasta ben impressa, poi ho affrontato molte altre volte Trieste sia da giocatore che da allenatore.

Che rapporti ha con il collega Eugenio Dalmasson?

Buonissimi. Mi ha allenato a Vicenza, e aveva Ciani come assistente. L'ho rincontrato da allenatore, lo considero uan persona serissima e adesso credo che stia raccogliendo i frutti del suo lavoro. Ha lanciato molti giovani nel corso della carriera, anche in categoria superiore. E' una persona seria, sono contento sia stato nonimato allenatore dell'Under 20, è un grande riconoscimento per la sua carriera. Lo stimo molto.

Si aspettava un avvio di stagione così "prepotente" da parte di Trieste?

Non è una sorpresa. Non solo io, ma tutti gli addetti ai lavori, pensavamo a fine mercato che Trieste sarebbe stata tra i protagonisti assoluti di questo campionato, assieme a Fortitudo Bologna e De Longhi Treviso, che però ha fatto la scelta di non prendere l'americano. Sta dimostrando di essere una squadra davvero ben costruita. Candidata alla promozione? Sì. E non è una gufata (ride, ndr).

Parliamo ancora di singoli. Contro Montegranaro Ousmane Diop non è piaciuto molto...

Sta pagando il fatto che sta andando ancora a scuola. L'impatto in questo campionato è tosto e Ousmane non è più la sorpresa, come lo scorso anno. Ci sta una partita così, contro un marpione come Amoroso o come Powell. Giorno dopo giorno, però, sta migliorando. Gli va dato merito di voler terminare la scuola, è giusto che vada avanti, e ci dà comunque una grande mano sempre.

Potrebbe essere decisivo contro Da Ros?

Certo, lo può mettere in difficoltà. Da Ros è un giocatore è molto tecnico, Ousmane può sfruttare la sua fisicità. Il derby? Da quando sono arrivato a Udine ho capito il valore del derby, è un test che ci permette di capire a che punto siamo contro una squadra che ci è superiore. Sono positivo, la squadra sta facendo bene, giocheremo a testa alta, con coraggio.

A due giornate dal termine del girone di andata, sta pensando alle Final Eight?

Sì, c'è voglia di andare a Jesi. Sarebbe un traguardo importante per la società. Due anni fa giocavamo in Serie B,  sarebbe bellissimo qualificarci per le Final Eight. In questo momento siamo lì, ce la giochiamo, sarebbe assurdo non pensarci. Lo scorso anno però ogni volta che pensavamo a obiettivi superiori beccavamo uno schiaffo, adesso dobbiamo rimanere umili. Sicuramente per la società sarebbe una bella vetrina, un bel traguardo.

La scorsa stagione Udine fu protagonista di un derby pazzesco contro Trieste. Possibile ripetere l'imporesa?

Quella fu una partita "sopra le righe" da parte nostra, vinta con un largo vantaggio, questa sarà più equilibrata. Sicuramente loro sanno benissimo quanto sarà difficile. Sarà una gara totalmente diversa. Ripeto, però, scenderemo in campo con coraggio e a testa alta.

Supportati da un PalaCarnera sold out...

Mi auguro che la cornice di pubblico sia all'altezza, in termini di correttezza. Ci saranno tutti gli elementi perchè ci sia un derby caldo, vogliamo che sia una festa per i tifosi, ma ci deve essere la cornice quella giusta. Vogliamo che la correttezza che ci contraddistingue in campo sia trasmessa anche sugli spalti.

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