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Udine Union Fvg, Properzi: cerchiamo riscatto con il Valsugana

Dopo due turni a vuoto, la formazione friulana domenica affronterà i veneti all'Otello Gerli con un unico obiettivo: centrare la prima vittoria della Poule Promozione

Castellini Barbara

Riprendere il feeling con la vittoria. E' l'obiettivo primario della Rugby Udine Union Fvg che domenica ospiterà il Valsugana Padova all'Otello Gerli di via del Maglio (calcio d'invio alle 14.30) per la terza giornata della Poule Promozione di serie A. Dopo i ko con Verona e Colorno, i tuttineri proveranno a smuovere la classifica che attualmente li vede quarti con un solo punticino. La salvezza è già stata conquistata, ma la voglia di chiudere al meglio la stagione è sempre altissima, come ha raccontato a MondoUdinese.it Marco Properzi Curti, figlio d'arte visti i trascorsi ad altissimo livello del padre Franco (oggi allenatore delle giovanili del Mogliano, dopo aver guidato la prima squadra per alcuni anni). Nato a il 14 luglio 1995 a Belluno, Properzi ha cominciato a giocare a rugby in tenera età, a soli 5 anni a Paese (in provincia di Treviso), incoraggiato proprio dal padre. Completati gli studi superiori, nell'estate del 2014 ha deciso di trasferirsi a Udine per iniziare la carriera universitaria (stessa scelta fatta dal fratello maggiore), inizialmente scegliendo Ingegneria civile per poi, invece, puntare su Agraria. E proprio in Friuli ha trovato un club, la Rugby Udine Union Fvg, in grado di dargli la possibilità di coltivare la sua grande passione per la palla ovale. "Qui mi trovo molto bene sia con la società, sia con i miei compagni con i quali ho legato immediatamente, anche perchè molti sono giovani come me", le sue parole.

Properzi, dopo le sconfitte con Verona e Colorno è arrivato il momento di rialzare la testa e forse il Valsugana potrebbe essere l'avversario ideale, visto che lo conoscete bene...

Esattamente. All'andata, ahimè, io non c'ero a causa di una squalifica rimediata a seguito di un cartellino rosso nella gara precedente con i Rangers Vicenza. Udine, comunque, è riuscita a vincere in rimonta, con i veneti che hanno fallito un calcio di punizione proprio nel finale, come accaduto a noi contro Verona. Domenica ci sarà da sudare, però noi in casa diamo sempre il massimo. Non c'è mai stata una partita in cui sia accaduto il contrario. Abbiamo combattuto con il sangue e il sudore sempre. Credo fermamente che domenica avremo il nostro riscatto.

E, più in generale, quale obiettivo avete per questo finale di stagione?

A inizio campionato abbiamo dichiarato che il nostro obiettivo fosse conquistare l'accesso alla Poule Promozione e questo l'abbiamo già superato. Adesso vogliamo spingere al massimo, cercando di creare spirito di squadra. Le vittorie contano meno, ora conta dare il massimo ed esprimere il nostro gioco. E se questo ci porterà al successo, bene, altrimenti vorrà dire che dovremo lavorare ancora. Sono convinto che possiamo raccogliere ancora grandi soddisfazioni.

Questo è anche il mese del Sei Nazioni, sta seguendo le vicende, poco gratificanti finora, dell'Italrugby?

Sabato scorso ho visto il primo tempo contro l'Irlanda. Devo ammettere che l'Italia può dare qualcosa, ma deve affrontare gli avversari come nel primo tempo contro il Galles. Deve dimostrare di avere la voglia di andare oltre. Non possiamo continuare a subire, soprattutto quando giochiamo in casa, all'estero non abbiamo mai dato l'impressione di essere una squadra temibile. Secondo me, ora dobbiamo dare il massimo per dimostrare il contrario.

Infine, abbiamo ricordato in apertura che suo padre è un ex rugbista e oggi allenatore molto conosciuto. E' stato lui il suo idolo da bambino?

Sì, mi sono sempre ispirato a mio padre anche perchè andando in giro sono sempre stato riconosciuto non come Marco Properzi, ma come "il figlio di Properzi". Quindi ho avuto sempre questo desiderio di superarlo, così da essere riconosciuto con il mio nome e non come il figlio del grande Properzi.

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